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Zabriskie Point

Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film

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La recensione su Zabriskie Point

di bradipo68
10 stelle

E'la seconda volta che lo vedo,la prima lo vidi in videocassetta in quell'encomiabile raccolta di cinema italiano che svariati anni fa usci allegata con l'Unita'.E oggi come allora mi ha colpito,è uno di quei film che anche ad una seconda visione guadagnano di fascino,oggi so molte piu'cose di quelle che sapevo ieri ,la mia esperienza cinematografica è aumentata eppure non trovo nulla di intellettualoide o di anacronistico in quest'opera.All'inizio sembra quasi di non trovarsi in un film di Antonioni,si parla di contestazioni studentesche in America,sembra quasi di trovarsi in Fragole e Sangue di Hagman o nel film di Rush L'impossibilita'di essere normale,ci sono sensazioni forti,dialoghi che hanno poco o nulla di Antonioni.Poi si comincia a intravedere l'inquietudine tipica di molti personaggi del maestro ferrarese,c'è la volonta'di fuga,c'è la fuga vera e propria anche calpestando la legge in nome della liberta'che è a forma di aereo,vezzosamente dipinto di rosae dal nome di Lilly 7.E c'è l'incontro tra i due protagonisti con sfondo il paesaggio lunare di Zabriskie point il punto in cui c'è la massima depressione geologica negli USA.Qui sulle note acide della magica chitarra di Jerry Garcia dei Grateful Dead c'è la celeberrima sequenza degli amanti incastonati tra le pietre e gli anfratti inospitali,coperti dalla sabbia a simulare quasi una danza erotica.Ma è un breve momento,una fuga nel sogno,ahime'solo momentanea.Un altro gesto di pace e amore(ridipingono l'aereo con scritte e simboli di pace)e poi ognuno ritorna a quello che si era prefisso.Lui va a restituire l'aereo(e male gliene incogliera')e lei prosegue verso la sua meta per lavoro.Altra celeberrima sequenza è l'esplosione della casa arrampicata sulle rocce,immaginata da lei che si rivela soprattutto nella parte finale,un grido di protesta contro il capitalismo piu'sfrenato con quel far esplodere frigorifero e televisore,simboli della modernita'di quel tipo di America,il tutto sottolineato dall'assolo della chitarra di Dave Gilmour e dalla musica dei Pink Floyd.Un film figurativamente immenso,con la superba fotografia di Contini,in cui Antonioni affonta il suo tema classico dell'inquietudine che accompagna l'uomo.Flop totale al botteghino visto a 40 anni di distanza rivela intatta tutta la sua modernita',a mio parere uno dei massimi risultati del regista e poi lo sguardo della Halprin ....in uno sguardo come quello mi ci potrei perdere....

Su Bill Garaway

particina

Su Paul Fix

boh

Su Rod Taylor

mascella squadrata d'ordinanza

Su Daria Halprin

sguardo in cui mi ci potrei perdere...

Su Mark Frechette

non male

Su Michelangelo Antonioni

visivamente uno dei suoi film migliori

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