Regia di Alan Schneider, Samuel Beckett vedi scheda film
Film: pellicola, supporto fondamentale della visione riprodotta in movimento, che riproduce la vita ma che qui vorrebbe diventare il nulla, la morte, vorrebbe smaterializzarsi, tenta l'impossibile. L'anziano Keaton tenta un suicidio particolare, cerca (o attende) la morte cercando di non percepirsi visivamente e uditivamente, di non farsi vedere o sentire da chicchessia, cercando anche di dimenticare il passato, si rinchiude in una casa quasi vuota. A un certo punto la mdp (noi) diventa la sua immagine riflessa, metafora della percezione di sé stesso: come anche John Cage aveva notato a proposito dell'inesistenza del silenzio assoluto, neanche l'autopercezione fisica non è annientabile finché il nostro cuore continua a pulsare, e Keaton infatti continua a tastarsi il polso destro... Credo probabile che Film sia stato preso a modello per il bellissimo L'ultima follia di Mel Brooks, vedi per es. Marcel Marceau che dice l'unica battuta del film ("Oui?"), come qui una signora emette l'unico suono ordinando di fare silenzio, "Schh!". 10
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