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La giostra umana

Regia di Henry Hathaway, Howard Hawks, Henry King, Jean Negulesco, Henry Koster vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La giostra umana

di giansnow89
9 stelle

Bel gioiellino collettivo.

Lo scrittore O. Henry amava la gente. I suoi racconti traboccano di storie di umili e di piccole aspirazioni, perché è nei semplici che risiedono le verità più evidenti. La giostra umana è una piccola antologia cinematografica (e registica) ispirata a cinque racconti di O. Henry. Tutti gli episodi sono organicamente affrontati con uno sguardo che non è certamente quello tragico/pessimista del neorealismo italiano ma nemmeno quello salace della commedia brillante a stelle e strisce: è un approccio neutro, informato attorno alla medietas delle vicende e dei personaggi che vengono trattati. C’è un po’ di Frank Capra nello spirito, anche se i finali qui hanno un retrogusto più acre rispetto all’ottimismo al saccarosio del cineasta italo-americano.

 

Nell’episodio girato da Koster abbiamo il clochard Soapy (un bravissimo Charles Laughton) che con ogni mezzo tenta di farsi sbattere in prigione, così da passare la stagione invernale al caldo. L’impresa non è però tanto facile quanto sembra, e il povero Soapy si ritrova a lamentare il cattivo corso della giustizia. Infine, in un momento di autoagnizione indotto da una visita in una chiesa, si riconosce per quello che è: un meschino individuo ridicolo che ha sprecato la propria vita e i propri propositi della fanciullezza in ignobili farse da guitto. Proprio allora viene arrestato. Si segnala una fugace quanto impalpabile comparsata di Marilyn Monroe.

Nel pezzo di Hathaway abbiamo la tipica dialettica fra due vecchi amici d’infanzia, uno divenuto bandito, l’altro poliziotto. Dilemmi morali agitano il tutore della legge, che non può arrestare per un omicidio il vecchio amico, il quale anni addietro gli pagò un debito di gioco. Che fare? Che cosa è più importante, l’onore o il dovere? La soluzione proposta da O. Henry sarà molto brillante.

L’episodio realizzato da Negulesco è quello con le tonalità più cupe e drammatiche, evidenziate nella parte iniziale da secche inquadrature oblique, a indicare lo stato d’animo d'incertezza della protagonista. La ragazza, ammalata di polmonite, intende lasciarsi morire dopo aver ricevuto una delusione amorosa. Il fracassone ed incompreso vicino di casa, un pittore, si sacrifica per ridonarle la vita e il sorriso, restituendo al contempo, in un colpo di coda, un senso anche alla propria vita e alla propria arte.

Il frammento di Hawks è quello che forse appare più fuori contesto nell’impalcatura dell’antologia, avendo un lato più marcatamente comico rispetto a tutti gli altri. Anche qui l’equivoco la fa da padrone: il rapimento di un bambino (in verità, una piccola peste) a scopo di riscatto si conclude per i due sfaccendati protagonisti con un fracco di bastonate e duecentocinquanta dollari in meno nelle tasche, pur di liberarsi del monellaccio.

Infine, l’episodio di Henry King riguarda una coppia di giovani sposi squattrinati. Con l’avvicinarsi del Natale, entrambi dovranno rinunciare a qualcosa di molto caro per potersi permettere un regalo natalizio all’altezza. La lieve tristezza per quanto perso rinsalderà il loro rapporto.

 

Tutti quanti i personaggi sono stati costretti da tempo dalle necessità a mettere in un cassetto le grandi aspirazioni della propria vita. Ma anche quelle piccole, purtroppo, vengono spesso disattese. Onnipervasivo è il tema dell’equivoco, che può assumere volta per volta i contorni del comico o del drammatico. In ogni caso, i personaggi spesso non comprendono se stessi e non comprendono il prossimo: il primo passo, se non proprio verso la felicità, perlomeno verso una delusione risanatrice e salvifica, quasi rassicurante in quanto avente il carattere di una certezza, è il riconoscersi e il riconoscere la realtà senza più fraintenderla. La delusione non comporta rassegnazione, ma solo un’incrollabile volontà di riprovarci. Le conclusioni sono sì amarognole, ma mai definitive: a tutti viene concessa una seconda possibilità, quindi il vagabondo dopo 90 giorni uscirà di galera e potrà tentare nuovamente di costruirsi una vita onesta; la ragazza ritenterà nuovamente con il suo amore e fallirà di nuovo e ci starà di nuovo male e ritenterà nuovamente; i due ladri cercheranno nuove vie per truffare ed essere truffati; gli sposini forse non saranno mai ammessi alle fantastiche ricchezze di cui per celia favoleggiano fra loro, ma sempre avranno il bene dell’inestimabile conforto di un sorriso o di un abbraccio.

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