Regia di Francesco Rosi vedi scheda film
Un libro che ancora oggi, a distanza di diverso tempo, mi è rimasto in mente, quasi, pagina per pagina, ed un film che stranamente ha saputo mantenere tutta l'essenza dei suoi contenuti, prendendosi delle libertà, che non sono tali, ma sono frutto solo del mezzo cinematografico che è diverso dalla letteratura e come tale deve intraprendere strade diverse per mantenere alto il suo livello narrativo. Un Rosi da ricordare, e che spesso negli ultimi anni non sarà così, purtroppo. Rimpaginato dallo stesso regista con Tonino Guerra, che hanno poi collaborato anche alla sceneggiatura assieme al fido Raffaele La Capria ( Le mani sulla Città), qui al suo massimo. Cristaldi dà, come sempre, l'in-put giusto ad una produzione, che grazia anche, ad una felice coproduzione francese ( e anche di una Rai che allora si permetteva operazioni come queste) riesce ad avere il respiro giusto, che in quegli anni spesso veniva a mancare. I temi prospettati da Levi nel suo libro, ci sono tutti e tutti bene eseguiti per mezzo di argomentazioni reali e mai appesantiti dai simbolismi eccessivi. Volontè è grandissimo e a dir poco straordinario, da lui passano argomentazioni, che nella maturità interpretativa del grande attore ci vengono porte in maniera sensibile ed avvincente. De Santis decanta e partecipa alla storia con una fotografia che sa di poesia descrittiva; esiste anche una versione televisiva più ampia e discreta, che la Rai ha dimenticato nei suoi scantinati, naturalmente, magari vergognandosi di averla prodotta, oggi come oggi, visto quello che ci fa vedere
Dal libro basilare, per quello che racconta, al film che in maniera cinematograficamente valida racconta
Oltre che alla colonna sonora dell'epoca presa in considerazione, Piccioni fa una bellisma sottolineatura della storia.
Un Rosi, ancora non in discesa libera
La maturità di questo immenso attore è davvero straordinaria e qui simao agli inizi
Il podestà, attore poliedrico e che affronta i suoi ruoli da un punto di vista costruttivo insolito.
Paertecipazione quasi cameo, ma valida
Il ruolo della sorella, attrice dalla sensibilità enorme, che affascina in ogni cosa che fa; un affiatamente enorme con Volontè, con cui non aveva mai lavorato direttamente.
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