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Strano incontro

Regia di Robert Mulligan vedi scheda film

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La recensione su Strano incontro

di Antisistema
7 stelle

Sono venuto a sapere tramite post commemorativi, che in questo giorno di 80 anni fà nasceva Natalie Wood, quindi credo di avere una discreta ispirazione per omaggiare la sua memoria parlando di un suo film meno noto, ma che le fruttò la terza (ed ultima) nomination agli oscar; e scelgo di recensire Strano Incontro (1963) di Robert Mulligan; quando invece avrei voluto parlare di Gioventù Bruciata (1955), ma non avendolo visto non posso farlo, mentre Sentieri Selvaggi (1956), data l'esiguità del minutaggio del suo personaggio (se arriva a 3-4 minuti è tanto), non è un titolo significativo per la figura dell'attrice in questione.

Dopo l'accoppiata di capolavori;  Lo Splendore nell'Erba (1961) e West Side Story (1961), Natalie Wood era all'apice della sua carriera sia come star al box office, che come considerazione presso la critica; ma giustamente dopo due tentativi a vuoto, l'attrice puntava alla statuetta e così decise di prendere parte a questo film che mescola la commedia romantica al dramma, confidando nella sua bravura nei ruoli più drammatici (l'attrice pare non apprezzasse molto i suoi ruoli nelle commedie, sentendosi fuori posto e poco valorizzata dal genere, anche per via di certa diffidenza critica che la commedia gode tutt'oggi rispetto al film drammatico). 

 

Steve McQueen, Natalie Wood

Strano incontro (1963): Steve McQueen, Natalie Wood

 

Robert Mulligan non è un grande del cinema, ma l'anno precedente aveva diretto il suo miglior film, l'ottimo Il Buio Oltre la Siepe (1962) e forte di quel successo, decide di produrre questo film che riesce anche a trattare di alcuni argomenti tabù per il cinema americano dell'epoca con un piglio anche abbastanza diretto. 

La protagonsita italo-americana del film, Angela (Natalie Wood) ha avuto un rapporto sessuale occasionale con l'inaffidabile Rocky Papasano (Steve McQueen) ritrovandosi incinta, così da dover chiedere aiuto all'uomo per trovare soldi ed un dottore disposto a praticare un aborto. La prima parte del film è senz'altro quella più interessante, per via delle scene di vita quotidiana dei due protagonisti; Angela si ritrova sospesa tra una famiglia iper-protettiva e il suo lavoro di commessa, mentre Rocky campa alla giornata raccattando qua e là dei soldi e barcamendandosi lungo la sua vita disastrata. 

Forte dell'approccio realista adoperato con successo nel Buio Oltre la Siepe, Mulligan ci trasporta nelle vicende dei due protagonisti tra case piccole e prive di privacy a campi di basket di periferia, sino a locali fatiscenti abbandonati. La miglior sequenza del film, anche per via dell'alto valore documentaristico che possiede, riguarda la pratica dell'aborto fatta in modo clandestino (perchè illegale), in luoghi fatiscenti quanto privi di sicurezza, con strumenti degni più di un fabbro che di un medico ed eseguita da persone che chiedono un sacco di soldi, ma alla fine aventi professionalità prossima allo zero. E' una sequenza di un'agghiacciante freddezza che non lascia nulla all'immaginazione e ritrae perfettamente lo squallore totale in cui avvenivano certe operazioni; proibire l'aborto quindi è inutile, poichè alla fine lo si pratica clandestinamente e in condizioni di sicurezza scadenti (nonchè igieniche); gli anti-abortisti dovrebbero far si che lo stato punti su politiche di incentivo e sostegno economico verso la famiglia e non proibire una pratica che comunque anche se legalmente illecita, allo stato dei fatti esisterebbe comunque. 

 

Natalie Wood, Steve McQueen

Strano incontro (1963): Natalie Wood, Steve McQueen

 

La dolce Natalie Wood offre una perfomance temperata fatta di sentimenti espressi tramite un semplice primo piano senza alcun dialogo, grazie alla sua espressività e all'accorto uso dello sguardo che trasuda innocenza, ma anche una matura consapevolezza nel compiere una scelta dalla quale non si può ritornare indietro. Abile sia nel registro drammatico, che nei siparietti più leggeri dove riesce ad andare in modo controllato sopra le righe (a dispetto della sua poca considerazione per l'aspetto comico), offre una perfomance di profonda quanto naturale intensità, riuscendo ad essere forse una tra le poche attrici (ed attori) a vincere il confronto con un attore eccezionale quanto carismatico come Steve McQueen, che tolti i primi minuti di incertezza in questo insolito ruolo, poco a poco carbura dimostrandosi abbatanza abile anche al di fuori dei suoi ruoli da duro, che l'hanno consacrato tra i più grandi attori di azione di sempre (anche se lui è sempre stato molto di più di questo e purtroppo in vita ritengo che sia stato sottovalutato).

 

Steve McQueen

Strano incontro (1963): Steve McQueen

 

E' sinceramente un peccato che nonostante rompa dei tabù, Mulligan comunque sia costretto a non far pronunciare mai ai suoi personaggi la parola sesso o aborto e risulti totalmente incerti su che strada intraprendere, poichè sembra un incontrocio solo parzialmente riuscito tra un approccio alla nouvelle vague, con il conformismo della Hollywood dell'epoca, tanto che il finale tramite prima una macchina a mano nascosta tra la folla di pedoni e poi il campo lungo finale, riflette in pieno due stili che in certi momenti fanno a cazzotti tra loro e alla fine non riescono a trovare una fusione coerente. Mulligan avrebbe dovuto proseguire a mio avviso, con il suo stile intimista vicino al realismo e non cercare di percorrere anche la strada della convenzione Hollywoodiana di cui non padroneggia appieno i meccanismi. 

Abbastanza sopra le righe e totalmente stereotipato il ritratto della famiglia italo-americana della protagonsita, tutta presa da un senso dell'onore e dei valori che diventa macchiettismo, quanto da un'eccesso di religiosità che sfiora il ridicolo (specie della madre di lei), finendo con il contaminare troppo nella commedia leggera la seconda parte di film; ma tolto questo, alla fine è un film interessante e senz'altro da vedere ancora oggi, nonostante sia dimenticato e snobbato dalla critica (2 stelline del Mereghetti che lo definisce un "drammino sentimentale"). 

Varie nomination agli oscar tra cui miglior sceneggiatura e attrice protagonista (la concorrenza non era fortissima e vinse a sopresa Patricia Neal, anche se Shirley Maclaine di Irma la Dolce le poteva benissimo contendere la vittoria), ma alla fine nessuna statuetta concretizzatasi. 

 

Steve McQueen, Natalie Wood

Strano incontro (1963): Steve McQueen, Natalie Wood

 

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