Regia di Georges Méliès vedi scheda film
Méliès sale sul palco e con l'aiuto dell'innovativa tecnica del substitution splice fa scomparire e riapparire la sua assistente.
Un prestigiatore, Méliès stesso, sale sul palco, stende un fazzoletto bianco sul pavimento e su questo posiziona una sedia sulla quale fa accomodare la sua assistente (Jeanne D'Alcy, sua moglie). Dopo aver accuratamente coperto il tutto sotto un lenzuolo, a un gesto della sua mano, la donna scompare. Riapparirà nel finale dopo che il mago avrà nuovamente eseguito lo stesso rituale. È questo uno dei primissimi prodotti di Méliès, caratterizzato da una camera unica, fissa, e dall'assenza di scenografie. Il tutto ha infatti luogo presso un vero teatro, quello della casa museo Robert-Houdin. Nella versione 'live' dello spettacolo una botola posizionata sotto il fazzoletto bianco permetteva la scomparsa e la ricomparsa della donna; nella versione cinematografica Méliès fece invece uso, in post-produzione, della tecnica conosciuta oggi come substitution splice, della quale resta questo il primo esempio conosciuto.
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