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I segreti di Wind River

Regia di Taylor Sheridan vedi scheda film

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La recensione su I segreti di Wind River

di Andreotti_Ciro
5 stelle

In Wyoming, nella riserva Indiana di Wind River, la guardia forestale Cory Lambert nel corso di un’ispezione alla ricerca di animali predatori, s’imbatte nel cadavere di una donna morta assiderata e priva di scarpe. Cory, che ha alle spalle un lutto, un’ex moglie con il quale è in ottimi rapporti e un figlio di otto anni, avverte immediatamente la polizia locale e l’FBI che spedisce sul posto l’agente Jane Banner, proveniente da Las Vegas.  

 

Nel deserto bianco di Wind River, nord degli States, si consuma un omicidio di confine. La sparizione di una ragazza del luogo per la quale, come capita per le ragazze native ma americane a tutti gli effetti, non si pensa di fare alcuna indagine ma derubricarle a un mero dato di fatto. Sarà solamente la testardaggine di un mono espressivo Jeremy Renner, che agli occhi degli appassionati di comics incarna l’infallibile arciere Occhio di Falco, e un’agente dell’FBI, impersonata da Liz Olsen, anche lei protagonista dei cinecomics targati Marvel, spedita sul posto dal deserto del Nevada, che farà sì che si possa arrivare a una soluzione.

 

Sheridan vorrebbe porre, con questa pellicola thriller, impreziosita da una fotografia d’ambiente di ottima qualità, una denuncia. Spiegando per mezzo della narrazione di un fatto fittizio, ma ispirato da eventi a questo simili, cosa significhi essere oggi un nativo negli USA e di come ancora questi siano intravisti come ‘differenti’ ai quali poter negare anche i più basilari diritti, fra i quali quelli a una giustizia equa. Al netto delle buone intenzioni il thriller latita in termini di pathos e intreccio, e alla lunga i problemi personali del protagonista, svelati poco per volta e con il dipanarsi della trama, si vanno a sommare alla ricerca del colpevole con una conclusione che altri non è che il più classico del ‘farsi giustizia da soli’. Un vero peccato per una pellicola partita con le migliori intenzioni, impreziosita anche da una colonna sonora strumentale e firmata da Nick Cave, ma che alla fine muovendosi su un terreno ibrido non riesce a far parte di un genere specifico e nemmeno ad approfondire tutti i temi trattati.

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