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Come l'acqua per il cioccolato

Regia di Alfonso Arau vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Come l'acqua per il cioccolato

di berkaal
1 stelle

Cominciamo dal titolo. A me non dice niente. Mi è sfuggito qualcosa? Dopo lunghe ricerche ho saputo che in Messico il cioccolato caldo si fa anche con l'acqua, non solo col latte come da noi. Ma poi salta fuori che l'espressione significa anche passione travolgente, eccitazione sessuale o anche ribollire di rabbia. Il quinto significato è che una cosa è perfetta insieme ad un altra. Abbiamo quindi un'ampia scelta. Domanda: con tutte le traduzioni italiane idiote di titoli stranieri che ci siamo sorbiti per anni non era forse il caso di prendersi un po' di libertà e tirar fuori un titolo italiano che rendesse il senso? Ma questo è il male minore.

Di solito cerco di spoilerare il meno possibile ma qui non posso farne a meno, quindi avverto l'incauto lettore che sto per farlo. Sul dvd leggo chiaramente: "Commedia". Considerando che durante il film muoiono sette (leggasi: uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette) membri della famiglia, tra i quali alla fine i due protagonisti, vien da chiedersi cosa ci sia tanto da ridere. Ma in effetti, da ridere c'è parecchio, se consideriamo COME muoiono alcuni di essi. Il padre di Tita muore secco appena gli dicono che è un cornuto. Boh, un po' strano ma ci può stare. Il nipote di Tita muore perché lei non può più allattarlo. Altrettanto strano, ma andiamo avanti. Ecco, questa è grossa: la sorella di Tita muore a forza di scoreggiare. Non sto scherzando, avete capito bene, controllate se non ci credete: a metà film comincia con qualche puzzetta, poi alla fine sembra che suoni le sette trombe dell'apocalisse. E poi dicono "tromba di culo, sanità di corpo"!!!. Non in Messico, evidentemente. Ma il capolavoro arriva alla fine. Pedro, il grande amore di Tita, muore perché ha un orgasmo mistico, cioè eiaculando vede la luce, come Belushi in Blues Brothers. Ma non è finita. Tita, per seguirlo, mangia dei fiammiferi e muore sprizzando faville e scintille dalla testa (a dir la verità da dietro la testa, si vede benissimo, è un trucco di infimo livello).

Ma veniamo ora alle cose serie (questa vorrebbe essere una battuta). Nel film (e questo è un eufemismo) c'è forse la peggior fotografia che abbia mai visto. Ci sono molti colori: giallo, giallognolo, giallastro, giallino, gialliccio, gialletto. Ne manca però uno: il nero. Il contrasto è zero, quindi zero profondità, ma in più le immagini sono spesso sfuocate, controluce, fuori quadro, insomma uno strazio.

In altre parole: siamo di fronte ad una telenovela, di quelle mitiche dei tempi che furono, a me durante la visione del film sono venuti spesso in mente Solenghi, Lopez e la Marchesini nelle loro geniali parodie. Delle telenovelas ci sono la recitazione, l'assenza di logicità degli snodi narrativi, ed anche gli attori, dato che Ada Carrasco se ne è sorbita ben 38 in carriera, tra le quali la inarrivabile "Anche I Ricchi Piangono".

Per finire, descrivo una scena che è l'epitome della pellicola: Tita prepara un piatto divino, le quaglie ai petali di rosa (?). La sorella è così rapita dal gusto ineffabile che comincia a masturbarsi a tavola, poi esce e va a farsi una doccia in un bugigattolo in mezzo alla prateria (?) dove continua a masturbarsi. A qualche lega di distanza c'è uno scontro a fuoco, un bel rivoluzionario baffuto (mai visto prima) sta sparando a destra e manca uccidendo (ovviamente) schiere di soldati governativi quando si blocca, raggiunto dall'odore della gnocca. Anche la sorella di Tita a questa distanza siderale percepisce l'odore di masculo, esce dalla doccia e comincia a correre nuda nella prateria. Lui si lancia a cavallo. Lei corre. Lui galoppa. Percorrono chilometri. Vi ricordate Raimondo Vianello e Sandra Mondaini in quella gustosissima sigla televisiva? Più o meno la stessa cosa. Dopo metri e metri di pellicola finalmente si incontrano, lei con un balzo prodigioso salta sopra il cavallo e lo abbraccia (nuda) e i due così avvinti spariscono all'orizzonte. Geniale.

Sulla trama

Tita è la figlia minore, terzogenita, e secondo le usanze messicane non può sposarsi perché deve accudire la madre fino alla morte. Ma Pedro la ama perdutamente, e pur di starle vicino accetta di sposare la sorella. Il loro rapporto sofferto, tra alti e bassi, renderà la loro vita molto complicata, fino all'epilogo finale.

Sulla regia di Alfonso Arau

Forse dirigere un tale cast è stato come cercare di cavar sangue da una rapa, ma ho la sensazione che il risultato finale sia in buona parte da attribuire a lui.

Sull'interpretazione di Lumi Cavazos

Forse la meno peggiore del lotto, non spicca comunque per doti interpretative.

Sull'interpretazione di Marco Leonardi

Immagino che risulti piacevole per il pubblico femminile, ma questo non è sufficiente a farne un buon attore.

Sull'interpretazione di Regina Torné

La dickensiana madre della protagonista è incazzatissima dall'inizio alla fine, e finisce per essere una macchietta.

Sulla colonna sonora

Musica di circostanza, e poco messicana, se ben ricordo. Ad un certo punto mi è sembrato addirittura di sentire un brano di liscio.... Peccato, anche la colonna sonora è al livello (infimo) del film.

 

In conclusione, consiglio caldamente la visione se volete farvi un sacco di risate in compagnia.

 

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