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Ammore e malavita

Regia di Manetti Bros. vedi scheda film

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La recensione su Ammore e malavita

di Furetto60
7 stelle

Musical originalissimo, a cavallo tra Ironia, dramma e amore

 

Don Vincenzo Strozzalone, alias Buccirosso, sempre bravissimo, è un boss della camorra, chiamato nell’ambiente “O’ re ro’ pesce” che solo per un soffio si salva da un feroce attentato.Dunque stanco di essere braccato dalla polizia e soprattutto di rischiare continuamente la pelle,in continui regolamenti di conti, con criminali rivali, su suggerimento della luciferina moglie Maria, alias Claudia Gerini, inscena la sua morte, in stile James Bond “e fa eliminare un sosia innocente al posto suo, per ingannare sia le forze dell’ordine, che la malavita concorrente, solo i suoi sodali più vicini ai quali lascia la gestione del malaffare, sanno la verità, onde poter ricominciare una nuova vita, con una nuova identità e godersi le ricchezze accumulate illecitamente, insieme alla sua Maria. Tuttavia il segreto non si mantiene a lungo, perché il fedele, fino a quel momento, guardaspalle Ciro (Giampaolo Morelli), killer micidiale, ritrova un amore giovanile, mai dimenticato, nella persona di Fatima, una bella infermiera di Scampia alias Serena Rossi, la quale involontaria testimone della simulazione di Don Vincenzo, è diventata persona scomoda e da eliminare, ma Ciro, che non ha dimenticato il suo primo amore, scappa con lei invece di sopprimerla, ovviamente l’intero clan capeggiato dal vivo Don Vincenzo, si mette sulle tracce del “traditore” ed inizia una caccia all’uomo serratissima, ma Ciro è una micidiale macchina da guerra e tutti coloro che lo contrastano, muoiono sistematicamente. Fotografia coloratissima e caleidoscopica, di una Napoli come sempre teatro a cielo aperto, per un trascinante action-movie dal sapore di "musical." La storia dal tono grottesco e caricaturale, si snoda, accompagnata dalla musica napoletana, tra amore e pallottole, in una sceneggiata moderna, con degli interpreti ispiratissimi, da una Gerini volutamente sopra le righe, e anche provetta ballerina e cantante, a un Buccirosso ironico come sempre e ben calato nella parte, passando per Morelli e Riaz, esemplari nel ruolo delle guardie del corpo, amici per la vita, ma costretti a duellare. Pure il cast di contorno è indovinato, simpaticissime le citazioni in latino dell’avvocato, che puntualmente "donna Maria " non comprende. La trama procede, tra inseguimenti e sparatorie per le strade di Scampia e Posillipo, passando per il rione Sanità e il porto di Pozzuoli, dove i discorsi diventano canto e la canzone diventa farsa, celebrando una città ricca di contraddizioni, viva e mortale,dipingendo il suo splendore e le sue miserie, divisa tra umanità e folclore, impreziosita da brani musicali orecchiabili, che fanno il verso a Scampia e alla moda del turismo del dolore ispirato a note fiction televisive .La città partenopea è per la seconda volta protagonista del cinema degli autori romani ,I Manetti Bros,che riprendono dunque idealmente il discorso di "Song’è Napule",  fondendo la sceneggiata di Mario Merola ai musicarelli di Nino d’Angelo, sfruttando le inquietanti ambientazioni di Gomorra, e le barocche ostentazioni kitsch da “ Boss delle cerimonie”, girano un movimentato e originale musical, variopinto, e variegato, mix geniale di svariati generi, tra parodia e pathos, tra morte e amore, le sparatorie si alternano ritmicamente ai baci appassionati dei due protagonisti, mentre la musica incalza e le note dal sapore neomelodico accompagnano e fanno da "trade union" per i due mondi apparentemente in antitesi, l’amore e la malavita del titolo, che si ritrovano a coesistere.Il finale non può che essere lieto e ottimista

Film piacevolmente divertente 

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