Espandi menu
cerca
Dunkirk

Regia di Christopher Nolan vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Isin89

Isin89

Iscritto dal 19 gennaio 2015 Vai al suo profilo
  • Seguaci 20
  • Post 34
  • Recensioni 59
  • Playlist 13
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Dunkirk

di Isin89
9 stelle

Un film di guerra non convenzionale, così potente da sfociare in una febbrile ed entusiasmante sequela di emozioni.

locandina

Dunkirk (2017): locandina

Christopher Nolan trascende il tempo e lo spazio addentrandosi in confini mai esplorati prima d'ora e confezionando la sua prima (e unica?) opera effettivamente definibile 'reale'. Un autentico episodio storico perfettamente eternato dalla sua spaventosa perizia tecnica e condito dall'irrinunciabile e magniloquente poetica autoriale. Dunkirk è un film di guerra che parla di una guerra che non esiste, che non si vede mai ma si percepisce e la si teme.

Dopo essere stati schiacciati dai tedeschi, centinaia di migliaia di soldati britannici si ritirano sulle coste della cittadina francese al confine con il Belgio in attesa che i soccorsi vengano a salvarli. Il regista britannico immortala l'Evacuazione di Dunkerque spezzando il tempo e lo spazio in tre fasi narrative ben distinte, una settimana sul molo, un giorno in mare aperto, un'ora tra i cieli, facendole convergere durante il finale in un'unica linea narrativa di mementiana memoria. Il tempo viene usato da Nolan come fosse un oggetto estremamente modificabile che finisce per acquistare una percezione del tutto relativa da parte di ogni personaggio in scena. Terra, acqua e aria differiscono per tempo della narrazione, gli eventi del molo sono i primi in ordine cronologico e quelli del cielo gli ultimi, ma collimano perfettamente per tempo dell'azione, incastrate come pezzi di un puzzle da un montaggio mostruosamente preciso. Ma se mare e cielo rappresentano la parte difensiva e meno lesa della storia, i soccorsi che dall'Inghilterra partono alla volta della Francia, il molo è il principale campo d'azione del film, soldati bloccati sulle coste e assaliti da un nemico che sembra invisibile. Nolan vince a pieni voti nell'intento di non voler mai mostrare in faccia il nemico ma di farne invece avvertire il costante pericolo sottoponendo i suoi personaggi ad un'incessante violenza psicologica. Il regista britannico risparmia allo spettatore le violenti e crudeli carneficine belliche presenti in war-movie affini per concentrarsi sulla paura alimentata da una situazione di completa vulnerabilità al nemico. Non occhi che vedono ma orecchie che esplodono a causa di fragori assordanti e bocche che invocano disperatamente aiuto. Ecco che il nemico abbandona le vesti del soldato tedesco per indossare quelle della guerra stessa, male divoratore e vera e propria protagonista della storia in mancanza di una figura identificatrice centrale. L'assenza di un protagonista risulta essere un'intelligente scelta narrativa che pone gli uomini in egual condizione di carne da macello annullando qualsiasi distinzione di classe sociale o provenienza. Nemmeno ai volti noti è ritagliato lo spazio che meritatamente meriterebbero preferendo invece impaginarli quasi in secondo piano rispetto ad un'ottica mainstream che vede il divo scorazzare imperante tra i set.

Christopher Nolan, Kenneth Branagh

Dunkirk (2017): Christopher Nolan, Kenneth Branagh

scena

Dunkirk (2017): scena

Ma pur essendo volutamente privo di un focus attoriale, ogni personaggio di Dunkirk è protagonista assoluto della propria vicenda. Hardy è l'eroe che dai cieli difende i soldati sul molo finendo per essere inesorabilmente catturato dai tedeschi, Rylance incarna il patriottismo britannico di tutti i civili che prestarono soccorso ai propri connazionali, Murphy è l'emblema del soldato traumatizzato che faticherà a riprendersi, Branagh rappresenta la lealtà e la dedizione nei confronti dei propri ideali mentre Tommy – ottimo esordio sul grande schermo del giovanissimo Fionn Whitehead - rispecchia l'incosciente innocenza di chi si è ritrovato senza una ragione a dover combattere una battaglia che non era la sua, a perderla e a dover fare i conti con le conseguenze da essa scaturite.

Tom Hardy

Dunkirk (2017): Tom Hardy

Kenneth Branagh

Dunkirk (2017): Kenneth Branagh

Cillian Murphy, Mark Rylance

Dunkirk (2017): Cillian Murphy, Mark Rylance

Christopher Nolan ha superato sé stesso. Se con il precedente Interstellar aveva toccato vette altissime in quanto ad accuratezza scientifica e perizia tecnica, in Dunkirk la sua algida e “imperturbabile” mano rasenta la perfezione. Fin dalla prima sequenza si viene trasportati nel cuore dell'azione, in un tour de force di bombardamenti e distruzioni dettati da un ritmo che non accenna a chetarsi nemmeno un istante. La mdp di Nolan è onnipresente, si erge in volo con estrema fluidità e ondeggia tra le acque di un mare inospitale risaltando particolari inimmaginabili e riflettendo la sporca essenza della realtà bellica. Non un film contro la guerra ma un film sulla guerra, una visione realistica di fatti storici rappresentati dal regista di Inception in chiave quasi documentaristica ma non per questo scevro di struggenti emozioni. Impossibile rimanere indifferenti di fronte alle acrobatiche riprese aeree degli Spitfire in volo, al diabolico ticchettio scandito dalla monumentale colonna sonora di Hans Zimmer – vero motore trainante del film - così come è impensabile restare impassibili mentre gli spaventosi boati delle bombe che esplodono ti entrano dentro lacerandoti l'anima e spezzandoti il cuore come tuoni assordanti. Impossibile non esclamare stupore e meraviglia di fronte a cotanta bellezza, ai campi lunghi mozzafiato coadiuvati da una fotografia che paralizza per quanto è bella o all'emozionante sequenza finale che nonostante lasci trasparire lo sconforto per quanto successo, e quanto accadrà, segna il trionfo del sacrificio e dell'amore incondizionato verso qualcosa che nel bene o nel male accomuna ogni uomo, la patria.

Ogni volta che un film di Christopher Nolan esce nelle sale diventa fin da subito un fenomeno mediatico senza precedenti. C'è chi grida al capolavoro e chi, storcendo alquanto il naso, sprezza l'opera considerandola un'apatica e incompiuta visione di un prodotto che sfrutta furbescamente i mezzi a disposizione per offrire qualcosa che vuole andare ben oltre le sue possibilità. Furbescamente o no, Nolan ha la forza di intrappolarti nelle sue storie e di farti rimanere incollato alla poltrona fino a che l'ultimo fotogramma non è svanito. Dunkirk non è da meno e grazie alla sua magica armonia - commistione perfetta di suoni, musiche e quadri fotografati ad hoc – ti trasporta in un mondo di morte e devastazione dal quale si esce però entusiasti ed appagati per aver assistito ancora una volta ad una stupenda opera d'arte cinematografica.

 

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati