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Dunkirk

Regia di Christopher Nolan vedi scheda film

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Thrombeldimbar

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Dunkirk

di Thrombeldimbar
2 stelle

Nel complicato mondo del cinema dei Big Money la fama è importante. L'essere affermato permette l'apertura automatica ai portali dalle mille meraviglie, a quella calibrata ma pur sempre limitata libertà, ne è un esempio lampante "Tenet" (alla faccia della limitata libertà), che molti registi desiderano. Sfortuna vuole che il giovane Christopher Nolan tutto questo lo sapesse già e con il "vento del popolo" a favore e un pizzico di fortuna, ma soprattutto, presumo, con tanti soldi da investirci, centrò il bersaglio. Non c'è da stupirsi quindi se oggi abbia conquistato lo status simbolico di Cecil B. De Mille dei registi apprezzati, (tromboni), da parte di cinefili e critica specializzata. Affiancando spesso alla sua mirabolante regia metodi furbeschi e ruffiani che sanno ammaliare lo spettatore. C'è da stupirsi invece, anzi meglio affermare io mi stupisco, di come il "filmino" scombiccherato del grandissimo regista abbia raggiunto, come spesso accade con le altre sue opere, e in percentuale maggiore, i favori positivi della massa convenzionale. Dunkirk è un film bellico atipico. Racconta la tragica ritirata dell'esercito inglese costretto a ripiegare nella sottile striscia di terra sabbiosa, la desolata spiaggia di Dunkerque nel nord della Francia. Il potente esercito tedesco li ha sconfitti e spinge forte in direzione della costa. Il film ambientato all'inizio della Seconda Guerra Mondiale viene "sezionato" dal regista in tre spazi e tempi differenti: sette giorni sul molo, migliaia di soldati inglesi stremati non hanno la più pallida idea di come salvarsi. Sono confinati sulla spiaggia sotto i bombardamenti del nemico aspettando i soccorsi della marina e delle inbarcazioni volontarie dei civili, che si sono prodigati nei soccorsi. Un giorno in mare, dove una manciata di eroi civili patriottici sente il dovere imperante di contribuire alla salvezza del paese. Un'ora in cielo, "l'elitarietà" più nobile dell'Inghilterra, gli aviatori della RAF, i migliori. Gli eroi, quelli veri, non scherziamo..

 

 Già dai primi minuti avverto prepotentemente le mie molte difficoltà nell'apprezzare il cinema di Nolan. Eh sì! Perchè se all'apparenza questi tre spazi e tempi sembrano cronologicamente sincronizzati. Nella realtà dei fatti e con una seconda visione, ho notato che invece viaggiano per i cazzi loro e senza il minimo senso logico utile per una trama che possa spiegare, anche in minima parte, qualcosa di interessante da raccontare. Non è una novità conoscendo il regista, che spreme, spinge sempre lo spettatore al limite costringendolo a rivedere molte volte le sue fittizie opere, facendogli credere (questi gli esempi comparativi migliori: "Inception", "Interstellar" ma anche molti altri), di visionare qualcosa di meravigliosamente complesso e mai visto prima. Paccottaglia. In questo caso però avviene la magia.. la regia gioca di fino.. mostrandosi all'apparenza lineare, quasi banale per un regista del suo calibro, ma come spesso accade invece è solo un mero abbaglio. Lo spettatore viene ancor prima e nuovamente costretto a spengere il cervello. Insomma per farla breve ci troviamo di fronte per l'ennesima volta una sceneggiatura scritta con i glutei, è una guerra dove il nemico invisibile la fa da padrone solo in parte, il Nolan spreme le meningi su questo singolare aspetto ma alla fine infarcisce il film di una retorica propaganda spiccia. Perchè deve evidenziare le contraddizioni di un film d'autore che vuole, ed è oltre modo, anche un blockbuster per famiglia. In sintesi più che altro non è nè carne nè pesce. 

 

Parziale e frammentato riassunto del film (attenzione spoiler). 

 

Il cielo: - ..Oh nobile! Nobile condottiero con il tuo uccello di ferro vola e porta la salvezza agognata. Porta giustizia e pace. Oh nobile eroe! - Tom Hardy veste i panni di Farrier un'aviatore della RAF. Di una noia infinità. 

 

Il mare: ..padre (Dawson, Mark Rylance), figlio, e l'amico del figlio con la faccia da pesce lesso, salpano con la loro barchetta dall'Inghilterra per attraversare la Manica e portare in salvo più soldati possibili. Nel viaggio avvistano in mare aperto e portano in salvo un soldato (Cillian Murphy). Il soldato, in chiaro stato confusionale, non si accorge che la barca punta dritto verso la martoriata costa francese. Ma quando riacquista i sensi ordina all'uomo di tornare indietro. Ben presto nasce una mini colluttazione, si mette in mezzo il ragazzo dalla faccia di cernia, quest'ultimo viene appena sfiorato dal soldato e scivolando giù dalle scale, tre scalini sono sufficienti.. muorirà poco dopo. In questa scena mi sono sentito in imbarazzo per Nolan. Questa è una regia di serie "c". Ma al peggio non c'è fine, il film è un Guinness Dei Primati di idiozie. 

 

 Se il tempo e lo spazio non sono lineari c'è però una caratteristica identica in tutto il film, quella è rappresentata dai pochi dialoghi. In mare, sul molo o in cielo ho riscontrato la stessa uniformità..

 

Il molo: le comparse dei fanti sono indistinguibili uno da l'altro, il cast integrato nel contesto del film è del tutto discutibile. Il presunto protagonista è un fante inglese, Tommy (Fionn Whitehead). Riuscito a fuggire dalle coste francesi adesso si trova al sicuro a bordo di un cacciatorpediniere, ma prima di far ritorno in patria la nave viene silurata da un sottomarino tedesco. Con lui c'è anche un altro rincoglionito, il soldato Alex (Harry Styles) e un taciturno soldato francese. Miracolosamente salvi e tornati alla spiaggia, insieme ad altri soldati decidono di salire su un battello mercantile arenato non molto distante. Il più "vispo" capisce che se c'è un battello arenato in mezzo al nulla di sicuro ci sarà anche un equipaggio. È ovvio, entriamo dentro e aspettiamo che salga la marea suggerisce il furbo agli altri. Poco prima un soldato aveva affermato che forse sarebbero stati sotto tiro perchè il battello si trovava fuori dal perimetro, si era voltato ma aveva visto solo dune di sabbia (??), (il nemico è distante e non si vede mai). Entrati sotto coperta sentono dei passi da sopra.. Tutti si avvicinano e trascinano giù, dalle scale, di peso, lo straniero. Pinco Pallino impaurito si presenta a loro, un olandese della marina mercantile venuto a soccorrerli (?!?). I dialoghi si fanno sempre più agghiaccianti. Un soldato inglese gli chiede perchè abbia lasciato il battello. Ma sopratutto io mi domando perché rischiare tanto? Far arenare il battello, aspettare la marea.. no forse il battello è stato danneggiato dai tedeschi.. ma che caz-piterina! vabbè! Lui si giustifica che se arrivassero i tedeschi sarebbero tutti morti. Aspettava, giustamente, insieme ai soldati che la marea aumentasse (?!?), (ma i tedeschi non arriveranno mai purtroppo). Un altro gli chiede. - Sei tornato però, la marea arriva.. - - Sì però mancano ore per galleggiare. - Dice l'olandese. - Ore? E perché sei tornato.. - Aggiunge Tommy. - Il battello non era così pesante quando sono andato via. - Gli risponde l'olandese (?!?). Questi sono i dialoghi. Infatti il film venne scritto e sceneggiato completamente dal regista angloamericano, senza il supporto del fratello e il risultato finale è quello che è.. Christiano Nolanino ma che ti sei fumato? Attenzione il peggio deve ancora venire però, a un certo punto brivido, raccapriccio! Uno sparo fora lo scafo del battello.. Sono tutti terrorizzati. Poi ancora un altro, brrrr che paura! Un soldato vuole salire su e fargliela pagare ai tedescacci, ma Tommy il più intelligente di tutti lo ferma all'istante. - No! Capiscono che siamo qui. - - E per quale motivo ci sparano? - Dice l'altro. - Guarda i buchi.. tiro al bersaglio.. - :(:( :) :) Boh?!? Sarà colpa del doppiaggio italiano.. 

 

 Sarebbe difficile da spiegare anche al più bravo degli psichiatri. Cosa pensare? Ci fa o ci è? Speravo che morissero tutti lì dentro ma invece nada. Attenzione poi in futuro il battello sarà ridotto come un groviera e su questo punto ci tornerò a breve.. Lascio perdere tutto il resto per mancanza di voglia e per lo squallore assoluto. In conclusione finalmente!

 

Un film che fa della forma la sua essenza pura e completa. Una forma così poco delineata e palpabile che impone le sue leggi totalitarie, equivalentemente opposta e presubilmente dimostrabile anche con leggi fisiche incontestabili, ad un salvifico contenuto di primaria necessità.

 

Il cielo. 

scena

Dunkirk (2017): scena

 

Il molo. 

scena

Dunkirk (2017): scena

 

Il mare. 

scena

Dunkirk (2017): scena

 

I mie gioielli di famiglia frantumati. L'immagine è stata prontamente censurata dalla redazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'uomo che vedete nell'immagine in basso al centro è l'elitarissimo Comandante Bolton (Kenneth Branagh), il condottiero con la "C" maiuscola. Per me resta memorabile quella piccola, proprio piccola interpretazione sotto gli insegnamenti del grande maestro... Bolton in questo preciso spazio tempo terreno nolaniano del film è al comando del suo vascello d'acciaio, sta rivolto dalla parte opposta.. Davanti ai suoi occhi c'è un altro vascello, all'improvviso capisce tutto, si volta, chiama l'inferiore che gli passa il binocolo, scruta l'orizzonte. - Johnny! (il nome dell'inferiore) Peschereccio ArEnAtO (il peschereccio stava in mezzo al mare) fa da bersaglio! - Afferma con convinzione (sembra che il Comandante abbia avvistato il peschereccio cioè il battello dell'olandese). - Forse sono loro sì! Mi viene da esclamare, i soldati inglesi con il battello mercantile bucherellato dell'olandese che cercano disperatamente di tornare in Patria.. No! Questa parte del film spazio tempo terreno forse è antecedente. Forse è l'olandese che deve ancora arenarsi.. boh! Non ci sto capendo una mazza. - Comunque io ho sempre sperato che affondassero più per antipatia che altro ripeto, e aggiungo che per me questo film è il "minimo". Certamente sotto l'aspetto tecnico, le belle inquadrature, la tecnologia IMAX, chessò la colonna sonora infine, non giustificano questo giudizio. Ma io sono un vecchio cinefilo emotivo e dal cuore romantico. 

 

2-1/10

 

Kenneth Branagh

Dunkirk (2017): Kenneth Branagh

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