La recensione su 1941. Allarme a Hollywood

di supadany

8 stelle

VOTO : 7++.

Uno Spielberg insolito, almeno per quanto abbiamo imparato in seguito ad amarlo (o detestarlo, a seconda) che, su una scrittura a più mani (e tutte di un certo livello), dirige una vera troupe di attori che, a leggerli tutti in fila, sembra si siano picchiati per potervi partecipare, almeno con una particina.

Confeziona qui un film considerato comico, ma in realtà è un riso amaro che ondeggia tra una vena dissacratoria (sulla guerra) e momenti che non sempre sono esilaranti anche quando forse lo vorrebbero.

Il sunto è decisamente accattivante; dopo la tragedia di Pearl Harbor, i giapponesi hanno sotto mira Hollywood ed il delirio è assolutamente garantito.

Nei cieli sfreccia un aviatore pazzo con le fattezze di John Belushi, mentre un generale si rifugia in un cinema a vedere “Dumbo”, ma anche le altre figure che solcano la scena non sono certo rassicuranti, anzi sono grottesche ed aiutano a regalare un suggestivo quadretto.

Il ritmo è sempre spinto, forse anche un tantino troppo, ma la verve è a tratti esilarante, tra effetti speciali riusciti ed il gusto di vedersi comparire all’improvviso gustose guest.

Per me un piccolo, e sottovalutato, film, che dietro una facciata commerciale (o almeno lo era nei piani dei produttori che ne rimasero amaramente scottati), nasconde un retrogusto amaro, lontano anni luce da quanto poi contraddistinguerà la suntuosa carriera del regista più ricco del pianeta.

Molto divertente da vedere, anche se non è certo un film che fa propriamente ridere, almeno non come oggi li intendiamo.

Gustoso e lontano dalle mode di ieri come di oggi.

Su Steven Spielberg

VOTO : 7++.
Imbastisce uno spettacolo riuscito, amalgamando un cast suntuoso, senza piegarsi alle mode.
Cosa stranissima per lui, soprattutto detta oggi dopo circa trent'anni.