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Le Fidèle

Regia di Michael R. Roskam vedi scheda film

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La recensione su Le Fidèle

di supadany
5 stelle

Venezia 74 – Fuori concorso.

Dopo una sola - e rispettabile - esperienza americana (Chi è senza colpa), il promettente regista belga Michael R. Roskam torna in Europa, laddove aveva cominciato la carriera solo sei anni fa con Bullhead – La vincente ascesa di Jackie, mantenendo un forte punto in comune: la presenza di Matthias Schoenaerts.

Rispetto alle due esperienze precedenti, nelle quali il controllo dell’autore sulla materia era elevato, Le fidèle si presenta assai meno coeso, spintonato in troppe direzione, pur possedendo alcune virate abrasive di qualità superiore alla media.

Gigi Vanoirbeek (Matthias Schoenaerts) è un rapinatore specializzato, oggetto dal più classico dei colpi di fulmine quando vede per la prima volta Bibi Delhany (Adele Exarchopoulos), un’abile pilota di auto da corsa.

Nonostante le ritrosie della famiglia Delhany, i due convolano a nozze, ma Gigi non ha intenzione di rivelare alla compagna la verità sulla sua attività illecita e un nuovo colpo cambierà per sempre il destino che li unisce.

 

Matthias Schoenaerts, Adèle Exarchopoulos

Racer and the Jailbird (2017): Matthias Schoenaerts, Adèle Exarchopoulos

 

L’amore può essere più forte di qualsiasi ostacolo, superare le barriere più impenetrabili e coprire delle distanze teoricamente incolmabili. Certo, quando dire la verità non è tra le opzioni contemplabili e un segreto ha forme criminali, si crea un fossato impossibile da coprire con alcun ponte levatoio. In qualunque momento e condizione, un legame forte e sincero continua comunque a esistere e il pensiero rimane sempre rivolto all’altra metà del proprio cielo, a scapito anche di quelli che sarebbero gli interessi personali.

Le fidéle è un’opera suddivisa in capitoli – un cappello introduttivo, altri due che sposano i punti di vista rispettivamente di Gigi e Bibi e il conclusivo intitolato Niente fiori – seguendo la continuità temporale, che mette decisamente troppa carne sul fuoco, senza rispettare con costanza i diversi tempi di cottura.

Premettendo che è presente un eccessivo ricorso alle ellissi, il problema non risiede tanto in salti spericolati, quanto nel dosaggio degli ingredienti.

Tra rapine violente, il rombo dei motori che marca una manciata di sequenze roboanti e la prigione che detta una lontananza forzata, ci sarebbe già abbastanza materiale per apporre tutte le variazioni al tema del dramma sentimentale ma l’autore eccede con l’aggiunta di malattie e fobie, andando talvolta pure di fretta, nonostante i centotrenta minuti di lunghezza.

Dopo di che, Michael R. Roskam riesce ad apporre alcune cornici pregevoli, il percorso ha un quadro clinico in peggioramento come si confà alle storie d’amore irte di ostacoli, Adele Exarchopoulos è tremendamente sensuale e Matthias Schoenaerts ha un’intesa di ferro con il regista, ma la zavorra del melodramma è insidiosa (ad un certo punto, ci casca completamente dentro), così come il finale tira la corda fino a spezzarla, peraltro nel giro di una ventina di secondi di troppo.

Energico e vibrante, ma anche claudicante e pasticciato.

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