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La caccia

Regia di Arthur Penn vedi scheda film

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Ethan01

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La caccia

di Ethan01
9 stelle

Grandissimo film!

Un film straordinario e di grande potenza, che offre uno spaccato del profondo sud americano, descritto in tutta la sua violenza, la sua meschinità e le sue contraddizioni, come nei coevi "La lunga estate calda" e "La dolce ala della giovinezza", ad esempio.

La vicenda si svolge nella cittadina di Tarl, in Texas, ma l'attenzione si focalizza più che sul paese sui suoi abitanti, sulla popolazione.

I cittadini di Tarl vengono descritti in tutti i loro vizi e nella loro grettezza: sono razzisti, pettegoli, falsamente moralisti, invidiosi, "si scambiano le mogli" con estrema disinvoltura e senza alcuna vergogna, e quando la sera nei loro festini fanno baldoria e si ubriacano diventano anche estremamente violenti e pericolosi, tanto da perdere completamente il lume della ragione.

L'unico uomo onesto del luogo è lo sceriffo Calder (M. Brando), eletto dal potente miliardario Val Rogers (E. G. Marshall), che crede di poterlo corrompere e fargli fare ciò che vuole. Ma di questa situazione Calder è stanco, come lo è dell'ambiente in cui vive, e infatti non vede l'ora di poter lasciare questo posto.

Protagonista della vicenda è però, come ne "I Promessi Sposi" di Manzoni, la folla, pronta a scatenarsi alla minima occasione in tutta la sua irrazionale violenza. Quest'occasione verrà offerta dalla fuga del detenuto Bubber Reeves (R. Redford), un giovanotto un po' turbolento di Tarl, molto sfortunato e condannato spesso per colpe non sue.

Infatti è sospettato anche per un omicidio che non ha commesso e in generale è visto da tutti come un criminale pericoloso.

Nella fuga Bubber cerca di raggiungere casa, e sua moglie Anna (J. Fonda), sperando che possa aiutarlo. Ma non sa che lei è divenuta l'amante del suo amico Jake Rogers (J. Fox), figlio di Val.

La gente di Tarl pensa che Reeves voglia vendicarsi, sia del tradimento della moglie che dei torti subiti dai concittadini.

Quando gli elementi peggiori del paese scoprono dove Bubber si è nascosto la tragedia si compie.

Magistralmente girato da Penn e splendidamente fotografato da Joseph La Shelle e Robert Surtees, il film colpisce, fa riflettere ed emoziona allo stesso tempo, toccando vette di grande efficacia drammatica.

Tra le scene d'antologia: la sequenza d'apertura del film, l'incendio, la scena del pestaggio dello sceriffo, che si conclude con Brando barcollante e sanguinante (come nel finale di "Fronte del porto") che cerca di reggersi in piedi, per finire con lo spiazzante quanto pessimistico finale, con l'uccisione del prigioniero.

Cast di lusso: Robert Redford è indimenticabile, anche se nel film compare relativamente poco, Brando come al solito non è certo simpatico, ma qui nella parte dello sceriffo è grande e riempie lo schermo, poi ci sono la bella Angie Dickinson (la cui parte fu molto ridotta rispetto all'idea iniziale), E. G. Marshall, Jane Fonda, James Fox (il cui personaggio alla fine riesce a riscattarsi) e una sequela di bravissimi caratteristi.

In conclusione un film imperdibile, come purtroppo non se ne fanno più da un pezzo, da vedere assolutamente.

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