Regia di Sam Wood vedi scheda film
"Addio mr. Chips" è uno di quei film d'annata che tempo fa veniva spesso proposto nei pomeriggi televisivi soprattutto d'estate e per cui provo una sincera nostalgia, e rivedendolo adesso lo trovo piuttosto gradevole, inevitabilmente un po' invecchiato ma ancora abbastanza coinvolgente nel suo elogio dei sani valori britannici del tempo che fu.
Tratto da un romanzo di James Hilton, il film racconta la storia di un insegnante di un esclusivo college inglese, mr. Chipping ribattezzato mr. Chips, del suo rapporto con i ragazzi a partire dalla sua gioventù fino alla tarda età e poi alla morte, del suo rapporto con la moglie sposata intorno ai 50 anni e persa prematuramente a causa di complicazioni del parto, dei cambiamenti nella società britannica dal tardo Ottocento fino alla prima guerra mondiale. Il film, come dicevo, risulta un po' "all'antica" soprattutto nell'ideologia che lo sottende, è un film costruito soprattutto sui personaggi e sui dialoghi, dove la regia dell'artigiano Sam Wood (che nello stesso 1939 contribuì anche ad alcune scene di "Via col vento") è competente ma non particolarmente ambiziosa, ma ha l'umiltà di affidarsi agli attori, in primis al bravissimo Robert Donat, star inglese degli anni 30 che con questo ruolo vinse addirittura un premio Oscar, anche se poi la sua carriera subi' un certo declino nel dopoguerra e purtroppo scomparve all'età di soli 53 anni.
Donat riesce a coprire in maniera convincente tutto il lungo arco temporale attraversato da mr. Chips e nelle scene finali risulta commovente senza cadere nella parodia, e vinse un Oscar che si può considerare generoso soltanto se si osserva che aveva contro attori come il Clark Gable di "Via col vento" e il James Stewart di "Mr. Smith va a Washington". Fra i comprimari si segnala il buon esordio di Greer Garson nella parte della moglie di Chips e Paul Henreid, futuro protagonista di "Casablanca", come amico tedesco di Chips, a cui rende omaggio durante la guerra, pur caduto sul fronte opposto. La scena in cui Chips incontra sulle montagne la futura moglie è un po' inverosimile per gli standard odierni e la trama nel complesso un po' troppo idealizzata e sentimentale, anche se si apprezza la maniera in cui rievoca un mondo ormai molto lontano da quello attuale, dove i conflitti si risolvono in nome della cavalleria e dell'onestà morale.
All'epoca un grande successo che ebbe ben 7 nomination in totale, "Addio mr Chips" è un melodramma un po' zuccheroso ma piacevole, certo non ha la potenza dei capolavori di Max Ophuls, però tra i film britannici della MGM conserva quel pathos e quella sincerità che lo fecero amare allora e che risuonano ancora oggi. Voto 7/10
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