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Il dottor Zivago

Regia di David Lean vedi scheda film

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La recensione su Il dottor Zivago

di maso
10 stelle

Il cinema di David Lean passerà alla storia per essere magniloquente, altisonante, fluviale e mirato a descrivere degli avvenimenti storici che fanno da sfondo alla parabola di uno o più personaggi a cui la vita riserva un destino più grande della loro stessa esistenza, tali caratteristiche trasudano come non mai dal sontuoso adattamento dell'unico e per tanti motivi celeberrimo romanzo di Boris Pasternak dall'omonimo titolo.
Il successo alla sua uscita nel lontano 1965 fu sancito da consensi torrenziali in tutto il mondo tanto è vero che incassò al botteghino più di tutti gli altri film diretti da Lean messi insieme diventando un punto di riferimento inevitabile per gli appassionati di letteratura romanzata messa in immagini ma il film in questione a distanza di anni se visionato da vita a commenti contrastanti che dividono critica e pubblico in due fazioni: c'è chi lo sminuisce considerandolo prolisso e freddo senza troppi pregi se non quelli tecnici innegabili e chi lo esalta considerandolo un capolavoro di tecnica e narrativa servito da un regista impeccabile che ha diretto un cast strepitoso; il pomo della discordia nel giudicare ed apprezzare "Il dottor Zivago" è l'emozione provocata in chi osserva le disavventure dei personaggi frustati dai sentimenti che li attraversano e dal quadro storico tumultuoso che li circonda: chi non riesce ad immedesimarsi nella loro passione rimarrà raffreddato e indifferente senza molto da ricordare, al contrario chi riesce ad amare la loro vita e i loro stessi sentimenti di toccante umanità resterà entusiasta per questo film.
Le cinque stelle che campeggiano la in cima non mentono, mi sembra chiaro che  il film mi ha emozionato non poco e considerate che del risvolto della storia sulla rivoluzione di ottobre comunque importantissimo ai fini dello sviluppo della trama non è che me ne importi poi tanto, le parti che mi hanno annoiato ed ho seguito con meno interesse sono proprio quelle in cui si sciorinano pistolotti idealisti, a me ha fatto impazzire la travolgente storia d'amore fra Yuri e Lara e mi sono innamorato tanto di lei quanto di lui, sono rimasto estasiato dalla loro purezza di sentimenti e da come il concretizzarsi del loro amore passa attraverso tante difficoltà, Omar Sharif è stato magnifico nel tratteggiare il carattere poetico del suo personaggio conscio della sua missione di medico impegnato a salvare vite ogni minuto della sua vita dovendo sacrificare anche i sentimenti e trascurare la sua famiglia, si innamora di Lara a prima vista solo osservando il suo bellissimo viso sul tram mentre lei non lo ha ancora notato, nonostante sia un marito affettuoso ed un degno padre di famiglia ogni qual volta la rincontra nel corso della storia sul viso di Sharif viene scolpito lo sgomento per un sentimento incontrollabile nei confronti di una ragazza affascinante e dal carattere forte legata a due uomini di fazioni opposte, il rivoluzionario Pasha e il benestante e viscido Kormarovsky che verrà quasi ucciso da Lara sotto gli occhi di un sempre più ammaliato Zivago ancora lontano dallo sguardo della ragazza destinata a legarsi al rabbioso Pasha interpretato con glaciale bravura da un Tom Courtney da Oscar.
La guerra divide ed allontana ma sarà invece il campo di battaglia a far incontrare finalmente i due predestinati come dottore e crocerossina e ancora la bravura attoriale del timido Sharif e ovviamente della Christie quando alza lo sguardo compiaciuto nei confronti di quest'uomo a cui batte il cuore per lei segretamente da parecchio tempo ormai e che trova finalmente il coraggio di rivelarle che la gelosia lo divorerebbe nel saperla con un altro ma entrambi hanno un famiglia a cui pensare e si separeranno nuovamente per un lungo periodo di tempo nel quale la rivoluzione cambierà la faccia della Russia, portandoli a rifugiarsi entrambi a ridosso degli Urali dove finalmente si incontreranno consci del sentimento che li lega rimanendo insieme finché le istituzioni che considerano Yuri un sovversivo li separeranno per sempre, solo molti anni dopo il fato concederà a Yuri una occasione per poterla riabbracciare, nuovamente a Mosca in un tram come la prima volta, la stessa emozione, lo stesso cuore che batte ma questa volta troppo forte per non infrangere quelle pareti fragili come carta velina.
La spina dorsale di "Il dottor Zivago" è questa e da sola vale un tesoro, il quadro storico intorno è una cornice scintillante in cui convivono le immagini meravigliose catturate da Lean, un motivo indimenticabile, una schiera di attori impagabili fra i quali oltre al già citato Courtney strepitoso nel descrivere l'amarezza del suo carattere non si può non nominare l'impeccabile Rod Steiger nel ruolo della bandieruola Komarowsky ed un limitrofo Alec Guinness nella parte del  narratore e fratello distaccato di Zivago che come tutti i protagonisti maschili del film non saprà resistere al fascino di Lara anche se in maniera platonica e che impegnato nella ricerca della nipote capirà solo all'ultimo se la ragazza a cui ha raccontato la storia di Yuri e Lara è veramente quella che cercava cioè la loro figlia legittima.
Spendere altre parole per Sharif e la Christie è superfluo dirò solo che Yuri e Lara sono due degli innamorati immortali della storia del cinema come è immortale questo classico senza tempo.

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