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Qualcuno verrà

Regia di Vincente Minnelli vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Qualcuno verrà

di darkglobe
8 stelle

Il miglior Minnelli alle prese con un dramma sentimentale dai risvolti sociali

Film in Cinemascope, tratto da un lungo romanzo di James Jones (specializzato in racconti di drammi umani post-bellici, meglio noto per Da qui all'eternità), tradotto in sceneggiatura dal duo John Patrick e Arthur Sheekman. Il lavoro, che ottenne svariate nomination al premio Oscar, è stato addirittura considerato da Der Spiegel il primo dei cento migliori film di sempre e potrebbe per certi versi rappresentare la quintessenza del cinema di Vincente Minnelli.

Frank Sinatra, Dean Martin, Shirley MacLaine

Qualcuno verrà (1958): Frank Sinatra, Dean Martin, Shirley MacLaine

Recitato da un cast di tutto rilievo, racconta la storia melodrammatica di una giovane prostituta Ginnie (Shirley MacLaine, che ricevette una nomination all'Oscar come migliore attrice per il suo ruolo), intellettualmente poco dotata, ma di grande valore umano, che apre in maniera umile e commovente il proprio cuore ad uno scrittore disilluso Dave Hirsh (Frank Sinatra), reduce di guerra, conosciuto a Chicago e con cui ha viaggiato nel pullman che ha riportato quest’ultimo a Parkman, sua cittadina natale dell'Indiana. Qui vive il di lui fratello Frank (Arthur Kennedy), gioielliere locale, con a corredo la moglie Agnes (Leora Dana), due esemplari piccolo-borghesi di una famiglia media di provincia. I due non apprezzano per nulla i comportamenti moralmente inadeguati di Dave, aggressivo e frequentatore di gente infima. Lo scrittore conosce Gwen French (Martha Hyer), una algida professoressa locale con ambizioni da intellettuale che appare più interessata al lavoro di Dave che alla sua persona, respingendone infatti la corte. David, oltre a frequentare Ginnie, si lega in amicizia a Bama Dillert (Dean Martin), un giocatore incallito e un po’ ubriacone, detto Fischio (nella versione italiana) per un difetto di pronuncia. La conoscenza fra Dave e l’algida Gwen rileva nei fatti una gran distanza tra lo scrittore, attratto dal bello ma intollerante all'ipocrisia conformista e provinciale dei suoi concittadini e al moralismo della affascinante insegnante con la quale pur condividerebbe sensibilità artistica e cultura. Lei, dopo che Ginny le rivela la relazione esistente con David, tronca definitivamente la possibilità del rapporto e lo scrittore decide quasi rassegnato di sposare Ginny, l'unica che in fondo abbia sempre dimostrato di nutrire per lui un amore disinteressato. Purtroppo la sera stessa delle nozze un antico fidanzato della ragazza decide di compiere per gelosia un gesto folle contro il futuro marito.

Frank Sinatra

Qualcuno verrà (1958): Frank Sinatra

In questo film, che all’apparenza è la storia drammatica di un amore bello perché candido e commovente nella sua semplicità, c’è un bersaglio evidente, che nasce dalla rappresentazione di un ambiente provinciale chiuso e retrogrado, in cui domina una certa ipocrisia bigotta e moralista condita da una buona dose di ignoranza, a volte mascherata solo dal prestigio locale: così la bella Gwen, pur teorizzando la libertà culturale degli artisti, nei fatti la censura moralisticamente; il padre di Gwen, anche lui professore, non è capace di riconoscere un’opera del Canaletto che ostenta intorno alla sua poderosa e scenica biblioteca della living room; il fratello di David svela tutta la sua doppiezza morale quando si scopre che mantiene una relazione nascosta con la propria segretaria; Fischio spezza l'amicizia per la cattiva reputazione di Ginnie; ed in fondo lo stesso scrittore, pur nel suo ribellismo, cede alla convenzione matrimoniale, decidendo di sposare, oltretutto per solitudine, la povera Ginnie.

Il ritmo del film è senza dubbio cadenzato più dai dialoghi, alcuni memorabili come quello tra Ginnie e David sulla dicotomia tra il piacere istintivo e la comprensione del suo romanzo, che dal tipo di messa in scena, caratterizzata da un impianto teatrale. Evidente però è la gran cura dei dettagli e degli ambienti e per certi versi lo studio dei colori, tipici strumenti comunicativi di supporto a Minnelli nella ricerca della miglior rappresentazione di situazioni e personalità. Spicca in primo luogo la protagonista, con il suo abito floreale rosa e viola e l’adorato cuscino giallo con cui si concluderà la sua storia, che la rappresenta come un personaggio assolutamente surreale; o ancora c’è Fischio, con l’inseparabile cappello protettivo e i suoi tic che ne definiscono i contorni umani ricchi di insicurezze e preconcetti. Quanto a David, la titubanza che manifesta tra le sue potenziali donne appare essere legata ad una annoiata disillusione sulla vita; in realtà le sue incertezze esprimono anche un complicato conflitto interiore tra l’adesione ad un mondo che reputa culturalmente più evoluto ed affine al suo, rappresentato però da una borghesia moraleggiante e assai meschina, e la presa di coscienza che l’affetto sincero e la lealtà, quasi una devozione, riesca a trovarle solo in una persona di bassa fascia sociale, umanamente e culturalmente più semplice.

Shirley MacLaine, Frank Sinatra

Qualcuno verrà (1958): Shirley MacLaine, Frank Sinatra

Magistrale, grazie anche alla fotografia di William Daniels, la sequenza verso il finale ambientata in mezzo alla folla del Luna Park, con il caleidoscopio cromatico che esprime la dissonanza stridente con quanto accadrà a breve. Molto bella la cupa colonna sonora di Elmer Bernstein.

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