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La cosa

Regia di John Carpenter vedi scheda film

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Serum

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La cosa

di Serum
9 stelle

 

Partendo da un racconto di Campbell ed eliminando del tutto le ingenuità scanzonate de La cosa da un altro mondo di Nyby (di cui è citato soltanto il font del titolo iniziale), Carpenter costruisce uno dei meccanismi orrorifici più potenti della storia del cinema. Tutto inizia dalla fine di una vicenda a cui non abbiamo assistito: due uomini cercano di uccidere un cane e muoiono nel tentativo, fermati da un'equipe di ricercatori che li prende per pazzi. Dopo di che la narrazione procede lentamente, scandita dalle note della terrificante colonna sonora di Morricone, seguendo i membri del team nella ricerca di una spiegazione a quanto accaduto in un crescendo di segnali inquietanti, atmosfere asfittiche e personaggi sempre più dubbiosi (mentre il cane vaga per gli edifici con fare spiritato...). Dopo una serie di sequenze raccapriccianti realizzate magistralmente (l'attacco dell'husky, il ritrovamento della stazione norvegese) si arriva allo snodo decisivo, in cui i membri della squadra capiscono davvero a cosa stiano andando incontro: un mostro capace in tutto e per tutto di assumere connotati e comportamenti degli organismi che divora. Ed ecco che si ritorna all'immortale schema di Dieci piccoli indiani, già proposto al cinema varie volte, che qui assume una nuova forma, cresce e si evolve acquistando una personalità fortissima e del tutto indipendente, in un'escalation di terrore fascinoso e penetrante che porta la posta in palio ad alzarsi a dismisura: nel libro della Christie il punto era il concetto di giustizia ed i protagonisti venivano uccisi uno dopo l'altro per i loro crimini impuniti, qui invece il nocciolo della faccenda è una potenziale apocalisse nata in seno all'umanità. Sarà proprio questa spaventosa consapevolezza a far crollare sempre di più l'istinto di sopravvivenza dei protagonisti, che se inizialmente cercano con calma di salvarsi, arriveranno a fregarsene della propria vita pur di distruggere l'incombente minaccia, fino al tremendo finale in cui, dopo lo scontro, anche quello che sembrava essere l'eroe della vicenda non ha più la forza di combattere: "Gli incendi hanno rialzato la temperatura. Non durerà a lungo.""Nemmeno noi.""E allora, Mac?""E allora niente.""Se hai paura di me...""Non dobbiamo temere sorprese l'uno dall'altro. Siamo troppo provati per tentare qualche cosa.""Beh... che facciamo?""Perché non aspettiamo qui ancora un po' e vediamo che succede?""Sì." l'ultima, straordinaria inquadratura ci mostra un'immensa tenebra di ghiaccio pronta ad inghiottire i resti della base ormai in fiamme, uccidendo l'ultimo superstite e regalando protezione a quello che probabilmente (e non lo sapremo mai con certezza) è diventato un altro dei mostri, sancendo l'inizio dell'estinzione del genere umano. Ma di questa stessa ambiguità è pervasa tutta l'opera ed anche dopo varie visioni i misteri continuano ad affascinare: non è chiaro ad esempio quando Blair venga assalito, cosa che lascia il suo comportamento aperto ad interpretazioni (il momento di pazzia era reale o parte di un piano per isolarsi e costruire l'astronave?), non viene rivelato chi sia stato a distruggere le sacche di sangue (sia Cooper che Garry risultano umani, quindi a chi attribuire la colpa?) e sulla morte di Fuchs i possibili colpevoli si sprecano. Un film magnifico che ad ogni visione rinnova il suo fascino e la sua capacità di spaventare più unica che rara, in grado di riportare il continente antartico all'antica evocatività del Lovecraft di Alle montagne della follia, immerso in un gelo siderale che ha fatto scuola per le decine di epigoni che lo hanno seguito e che costituisce, ancora oggi, una delle vette più alte raggiunte dal genere.

 

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