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Brutti, sporchi e cattivi

Regia di Ettore Scola vedi scheda film

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La recensione su Brutti, sporchi e cattivi

di bepy86
8 stelle

È un film che ripone il suo sguardo verso quelle persone rozze che assimilano tutte le brutture del posto in cui dimorano.

Tra le tante viene messa maggiormente in risalto quella che fa riferimento al personaggio interpretato da Manfredi.

Una persona che ha speso gran parte della sua esistenza per mettere da parte una somma di denaro non indifferente che, custodisce con cura ed attenzione, per evitare che possa andare a finire nelle mani di chi ci ha messo gli occhi da diverso tempo.

Gli individui a cui fa piú gola sono certamente quelli che appartengono al suo nucleo familiare.

Tanti saranno gli stratagemmi, da loro messi in atto, per tentare di estorcergli il denaro.

Il piú crudo e spietato è sicuramente quello dell'avvelenamento, che viene messo in pratica durante un banchetto familiare dove i maccheroni fanno la loro egregia figura.

Allo sprovveduto verrà data la porzione contaminata, che ingerirà con avidità.

Gli effetti avversi del veleno , che non tarderanno a farsi sentire, gli faranno prendere coscienza del tranello in cui è caduto.

Per non darla vinta a chi voleva sbarazzarsi di lui con l'inganno, tenterà con estrema fatica di espellere il cibo ingerito. Lo vediamo in quei frangenti barcollare perchè infiacchito dagli stenti, poi cadere a terra quasi come se le energie lo avessero abbandonato ed alla fine trionfante per avercela fatta.

Sono le sofferenze di un uomo che riesce a risollevarsi da una situazione difficile grazie al bisogno di vendetta che non gli concede tregua.

E Manfredi è bravissimo nel saper rendere vivo e tangibile lo stato d'animo dell'uomo. Da elogiare ulteriormente la sua prova per il fatto di averla sfornata interpretando un personaggio totalmente diverso da lui.

E questa è una delle tante testimonianze che ci fanno rendere conto della grandezza dell'attore che sapeva trasformarsi per risultare credibile nella parte assegnatagli.

Il film si avvale della sua bravura e di quella di altri attori presi direttamente da quegli ambienti degradati su cui si sofferma questo lavoro di Scola.

Un lavoro pregevole che ci fa prendere coscienza del fatto che l'uomo si lascia guidare dai suoi istinti primordiali quando vive in condizioni disagiate.

Condizioni che, per mancanza di forze o di opportunità, difficilmente riuscirà a migliorare.

Emblematica in questo senso è la figura della ragazzina, che entra in scena nei minuti iniziali ed in quelli conclusivi della pellicola: prima senza pancione e poi con il pancione. Anche lei vittima di un modo di vivere amorale, in cui non sapere il nome di chi ti ha messo incinta, è prassi.

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