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Schindler's List

Regia di Steven Spielberg vedi scheda film

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Auguste

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Schindler's List

di Auguste
8 stelle

Ottimo film. Quando lo vidi la prima volta avrei dato un dieci  pieno, ma rivederlo a distanza di anni mi ha fatto riflettere molto. Innanzitutto devo dire che nel corso del commento ci saranno alcuni spoiler circa il finale, quindi se non avete visto il film evitate di leggere il mio commento. E' doveroso premettere che non sono un fan di Spielberg e ritengo la sua idea di cinema ben poco conforme alla mia. Per me Spielberg non fa grande cinema. Ma sarebbe un limite definire il suo cinema come approssimativo o commerciale. Spielberg sa fare buon cinema, certo non al livello di grandi come Welles, Kubrick, Kurosawa, Tarkovskij o Bergman, ma è pur sempre un buon regista, che se ne condividano o meno la poetica e lo stile. E Schindler's List - che è un ottimo film - ne è la dimostrazione. Bellissima la scelta di realizzare il film in bianco e nero, tra l'altro un bianco e nero davvero raffinatissimo. Questa scelta stilistica la si può interpretare metaforicamente in vari modi: forse semplicemente rappresenta il grigiore delle tristi vicende che accaddero in quegli anni ai danni del popolo ebraico. Oppure lo si può vedere come un ritorno al passato, poco importa. La mia idea è che, nel momento in cui si spengono le candele, le speranze e la forza di un popolo vacillano e si entra in un mondo di violenza e di morte. Nel finale la luce tornerà, come a dire che - grazie a Schindler - la speranza del popolo ebraico è risorta, si riaccende la fiamma che anima questo popolo perseguitato sin dall'antichità dalla cecità di popoli violenti ed oppressori(non voglio sofferarmi sulle cause reali della Shoah, comunque). Ma non tutto è caratterizzato dall'assenza di colori intermedi: vi è infatti una bambina con un cappotto rosso che risalta in tanto squallore. Quella bambina può rappresentare l'infanzia violata per sempre o la speranza di un popolo, davvero l'imposizione del significato è dettata dallo spettatore e si tratta anche stavolta di una scelta di qualità. La recitazione è davvero ottima sia da parte di Fiennes, interpretante(alla perfezione)il nevrotico capo nazista, un uomo debole e violento, incapace di pensare con la propria testa(memorabile la scena in cui quasi si lascia influenzare dal discorso di Schindler), sia da parte di Neeson, che è il carismatico Oscar Schindler. Spielberg ha anche un altro merito: quello di non rappresentare un eroe completamente positivo e mostra - anche tramite la metafora del cappotto rosso - come gradualmente la sua coscienza raggiunga un maggiore grado di empatia verso gli oppressi. Non è comunque perfetto nel riprodurre le vicende private di Schindler, tralasciando volutamente alcuni dettagli della sua vita, ma è in fondo faccenda poco importante. Le musiche di Williams sono poi a dir poco eccezionali e lo confermano come uno dei migliori compositori di colonne sonore al mondo. Tuttavia il film non è un capolavoro a tutto tondo, anzi! La pecca principale del film a mio avviso è nel trattare una vicenda troppo personale in maniera un po' troppo eroica e, peggio ancora, troppo mielosa. Il film è commovente e mantiene un ottimo ritmo senza grandi eccessi... fino al finale! Ragazzi, forse sarò esagerato, ma senza quel finale avrei potuto alzare il punteggio di molto. Non parlo della parentesi di metacinema molto bella con cui si conclude il film, nel quale vi è il pellegrinaggio sulla tomba di Schindler. Parlo invece del "pre-finale", quando Schindler si pente per non aver potuto salvare più ebrei e piange. La scena di per sé sarebbe commovente e profonda, ma non in un contesto simile! Qui si parla di uno degli eventi più drammatici del Novecento, non si può banalizzare e quasi "mitizzare" l'accaduto personalizzando in questo modo. La vicenda è già troppo delicata, trattare della storia di un uomo che salvò molti ebrei è sicuramente un modo per parlare di tematiche molto umane, però ciò rende ancora più delicato l'argomento trattato e non ci si dovrebbe permettere scivoloni melodrammatici. Potranno commuovere molte più persone scene del genere, ma personalmente la ritengo una scelta di cattivo gusto considerato il contesto. Non mina certo il valore complessivo del film, che è quasi un capolavoro, però accidenti! Avrebbe potuto rendere il film più serio Spielberg, rinunciando a qualche "americanata"(leggasi "spielbergata") di troppo.

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