Regia di Carmine Gallone vedi scheda film
Siamo nel peoplum e nel periodo giusto, dato che è il 1959, Carmine Gallone un professionista di determinati spettacoloni fin dagli anni ’30, ed ha mantenuto integro un certo gusto del melò, inserito con lo spettacolo storico. L’argomento storico è vivace e riuscì ad incuriosire gli spettatori dell’epoca, anche se la realizzazione non era certo ai livelli dei grandi kolossal che sono rimasti nell’immaginario; avendo saputo fare i conti, i realizzatori sono riusciti a mantenere integro un certo target e ne è venuto fuori uno spettacolo dignitose senza pretese, nell’ambito di una coproduzione italo francese, territorio questo più che fertile per questo genere, e che la critica d’oltre alpe è riuscita anche a riscoprire i valori prima di noi. Il film è tratto da un romanzo di Salgari, che naturalmente nel genere avventura non ci fa mancare niente, ben organizzato in fase di sceneggiatura, oltre che dallo stesso regista, anche da Ennio De Concini e l’ottimo Duccio Tessari, che presto debutterà nella regia.
Salgari fornisce il materiale giusto
un grosso professionista che sa mettere a fuco bene le tematiche proposte
un attore di nome che non delude
era un nome che girava all'epoca, padre non gradito di Maria Schneider, che non riconobbe mai
un attrice dal volto discreto, che vedremo in altre operazione di genere
un'attrice al cinema di allora candidata solo a determinati ruoli; un grande attrice che in teatro ed Tv ha dimostrato ben altre qualità e che oggi, tardivamente, il cinema ha riscoperto, meglio tardi che mai!
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