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Ragazze vincenti

Regia di Penny Marshall vedi scheda film

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La recensione su Ragazze vincenti

di cherubino
8 stelle

Bella storia (vera) di emancipazione femminile attraverso lo sport. Cominciarono a giocare - alla grande! - le femmine perchè i maschi erano in guerra e qualcuno intuì che gli americani non potevano fare a meno del campionato di baseball. Geena Davis e Tom Hanks bravi e ben diretti dalla regista Penny Marshall

 RAGAZZE VINCENTI (1992) 

 

Conobbi il baseball proprio negli anni '90 seguendo due miei nipoti ragazzini: un buon battitore e un buon lanciatore. Fu un bel periodo, li allenava il padre. Uno dei due, durante una settimana di training a Tirrenia, sperava di essere scelto, forse addirittura il suo sogno era un futuro oltre oceano. Però la vita va dove le pare e tutto finì dopo pochi anni.  

Le "ragazze vincenti" di questo film - ma è storia vera - avevano una ventina d'anni nel 1943 e il loro sogno lo realizzarono (e durò assai più a lungo del previsto). 

C'era voluto un evento straordinario - la guerra, con tanti giocatori maschi al fronte - per indurre negli USA un imprenditore dolciario ad una mossa davvero originale, quella di organizzare un campionato "professionale" di baseball tutto al femminile: uno sport fino ad allora considerato tipicamente maschile, assolutamente fuori della portata del gentil sesso.

Furono sguinzagliati una serie di talent scout alla ricerca di alcune centinaia di giovani donne, non necessariamente praticanti ma che avessero una qualche attitudine e - fondamentale - fossero disponibili ad abbandonare per molti mesi le loro famiglie e le loro attività  (essenzialmente di casalinghe) per lanciarsi in questa imprevedibile avventura in giro per l'America. 

La risposta fu entusiastica, perchè era un'occasione - insperata - di emancipazione. Allargare i loro orizzonti, abbandonare i fornelli, dimostrare di non essere tanto inferiori ai maschi, ricevere applausi sui "diamanti" che sinora avevano visto solo dalle gradinate: chi non avrebbe voluto essere scelta? In definitiva, sarebbe stata una vacanza, se non altro una interessante distrazione in attesa del ritorno - si pensava piuttosto prossimo - degli uomini: che le avrebbero viste, finalmente, con altri occhi. 

Infatti Kit Keller insiste assai per poter rientrare tra le selezionate, ma la passione non basta, occorre anche che sia intravvisto un certo talento, colto invece, per ora, solo nella sorella maggiore Dottie Keller maritata Kinson, non interessata però alla proposta. Pur di avere lei, il cui marito è al fronte, sarà accettata anche la minore.

E sarà della squadra, per accorata insistenza del padre, anche una terza ragazza non rispondente ai requisiti estetici minimi per attrarre il pubblico. Eh sì, c'è da superare la forte diffidenza del pubblico.

Sono state selezionate da un talent scout che si chiama Ernie Capadino e inserite nella stessa squadra, ad allenare la quale viene chiamato Jimmy Dugan, ex grande giocatore (grande nel '36) che ha rovinato la sua carriera con l'alcool negli ultimi anni. Impresentabile, ubriaco cronico è dire poco, ma di lui si ricordano in tanti con affetto e "basta che saluti il pubblico con un sorriso e togliendoti il cappello".

 

Eccole tutte insieme:

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Dottie Keller, irreprensibilmente fedele al marito, è la 36enne Geena Davis, sulla cresta dell'onda dopo il precedente indimenticabile ruolo di Thelma. Preferì essere la più bella (e la più alta, m.1,83) delle "Pesche di Rockford" (nome vero della squadra) anzichè accettare il ruolo di protagonista di "Basic Instinct" (così lasciando un'ottima chance a Sharon Stone, che la sfruttò ben bene). Almeno secondo il proprio allenatore, costei diventa presto la numero uno dell'intero campionato, aiutata certo dalla bellezza ma anche capace di colpi rari persino tra i giocatori del sesso forte.

 

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Qui è col suo allenatore Jimmy Dugan, non più "disgustoso" come all'inizio del film, già divenuto abbastanza affidabile come coach per merito soprattutto di quel gruppo di ragazze in cui non credeva per nulla, nonchè preso da personalità, aspetto e bravura in campo della inaccessibile Dottie. L'ottimo, come spesso, Tom Hanks in un ruolo non facilissimo, dal quasi trash a punte comiche la necessità di star sopra le righe col rischio di esagerare è frequente, corre sul filo con disinvoltura apprezzabile; e qualche volta vi si sdraia.

Eccovi la sorellina Kit Keller (l'attrice è Lori Petty) graziosa quanto basta per ben apparire ma certo non paragonabile alla maggiore. È il suo cruccio il confronto con lei, non vuol essere da meno ed ha grinta da vendere.

Ah dimenticavo, fra le giocatrici c'è anche Madonna (col valore aggiunto di una sua bella canzone).

 

Madonna

Ragazze vincenti (1992): Madonna

 

Mi fermo qui, il film merita sicuramente una visione anche se, come è probabile, non vi interessa il baseball.

In ogni caso, tra i non pochi riguardanti questo sport, il più popolare negli Stati Uniti, "Ragazze vincenti" è forse il migliore, non sono il solo a pensarlo.

Realizzato veramente bene (anche le tante gare di baseball, spettacolari pur se se ne capisce meno del giusto) da una regista che ci sa fare. E ben interpretato.

 

cherubino,

1 dicembre 2018

 

 

 

 

 

 
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