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A casa nostra

Regia di Lucas Belvaux vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su A casa nostra

di alan smithee
7 stelle

La Destra avanza e si sciacqua i panni sulla pelle di cittadini immacolati, stimati,impegnati nel sociale, a vivere nell’operatività corretta e concreta di tutti i giorni.Belvaux racconta e rappresenta con lungimirante lucidità un personaggio integro vittima di una piovra che soffoca e inghiotte tra le sue fauci sporche.Dequenne ancora meravigliosa

Pauline, trentacinquenne separata con due figli a carico, fa l'infermiera ed è molto apprezzata dai suoi pazienti: attivissima, organizza la sua vita in funzione della famiglia (ha in cura pure un padre ex operaio con problemi di salute legati all'età), dei suoi clienti, ed è benvista da chiunque, in particolar modo dai medici delle equipes che lei in qualche modo incrocia nelle incombenze del proprio lavoro.

Grazie a questo suo stile di vita cristallino, irreprensibile, senza macchia, la donna diviene oggetto di attenzione sempre più insistita da parte di uno stimato medico molto più anziano di lei, che con i suoi modi flemmatici la introduce nel mondo della politica, prima come simpatizzante nelle file del partito in cui milita, fino ad arrivare a proporre alla donna di candidarsi alle prossime elezioni comunali.

Peccato che la donna, tradizionalmente di sinistra per via del padre operaio, finisca tra le file del partito di destra che sta ottenendo sempre più consensi tra la popolazione di Francia, anche a causa della loro politica intransigente e sempre più ferma nei confronti del problema dell'immigrazione, che da sempre li addita a partito vicino alle posizioni più estreme di stampo intollerante e al limite della xenofobia.

Subito la ragazza rifiuta imbarazzata: poi l'idea di battersi concretamente per una causa a prima vista legittima, la galvanizza e la spinge a farsi convincere, anche dopo essere venuta a conoscenza di persona della bionda opulenta e carismatica leader del movimento.

Capirà quasi oltre il tempo massimo di essere solo una pedina con cui un partito votato agli atteggiamenti più estremi cerca di ripulirsi fama e casacca dopo tutti gli episodi imqualificabili di cui sono state protagoniste molte frange estreme provenienti proprio da quel movimento.

Nomi di partiti e di leader sono inventati, ma non è per nulla difficile riuscire ad individuare chi si cela nel movimento intollerante e nella sua carismatica sacerdotessa dal forte appeal, astuta cavalcatrice delle problematiche evidenti che affliggono molti tra gli Stati d'Europa da decenni tradizionalmente più aperti e predisposti ad accogliere immigrati, Francia in testa.

Tirarsi indietro sarà un atto di dignità necessario e doveroso, anche per riacquistare credibilità e rispetto all'interno della propria famiglia.

Si riforma la fortunata coppia Belvaux/Dequenne (quelli del grazioso e riuscito "Sarà il mio tipo?") in un film forte, attuale, necessario, che riesce a sviare le facili polemiche e la denuncia greve e facilona, parlandoci di quello che accade nel mondo di una persona onesta e vera come tante, e dei vizi tentatori che le si parano davanti, quando il mondo scaltro e accomodante, ma spesso perverso della politica ci si para davanti con le sue lusinghe e le sue tattiche coercitive.

Un mondo di complotti che sfrutta a suo vantaggio, sporca e getta nel fango chi si lascia avvincere dalle ammalianti promesse di cui si rende fautore il partito che lo porta come simbolo e paladino; rendo il prescento l'apparentemente protagonista di una facciata che invece nasconde lati oscuri, compromessi ed interessi troppo importanti per essere messi da parte in nome di un governo assennato e scrupoloso che invece caratterizza la facciata di ogni programma o promessa elettorale.

Affiancano la celebre straordinaria attrice belga resa famosa dai Dardenne con Rosetta, il sempre pertinente André Dussolier e il nuovamente tormentato e doppiogiochista Guillaume Gouix nel ruolo di un allenatore sportivo ed ex fiamma della protagonista,  personalità controversa e divisa tra affetto e desiderio di famiglia, e intolleranza estrema e violenta nei confronti dei tragicamente noti "sans papier": due generazioni agli antipodi, ma due tra gli attori più interessanti, sfaccettati e completi del nutrito e celebrato panorama attoriale d'Oltralpe.

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