Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film
Questo straordinario capolavoro rosselliniano, fu clamorosamente stroncato da gran parte della miope critica italiana dell'epoca. In Francia invece ne seppero comprendere da subito l'inportanza (Rivette ha scritto che "con l'apparizione di Viaggio in Italia i film sono improvvisamente invecchiati di dieci anni" : aveva colto in pieno con il suo giudizio perentorio la forza innovativa della messa in scena che lo faceva assurgere al ruolo di perfetto modello di un cinema capace di unire approfondimento psicologico e modernità di rappresentazione, indiscusse e ormai indiscutibili qualità di un'opera che sarebbe poi giustamente diventata un punto di riferimento imprescindibile per tutta la corrente della Nouvelle Vague che proprio Rivette avrebbe inaugurato qualche anno dopo con Le copu du berger). Il film di Rossellini rappresenta davvero il vertice più alto del cosiddetto periodo "riflessivo" del regista, passaggio finale di un percorso cominciato con Stromboli e proseguito con Europa 51. La coppia di turisti inglesi in crisi coniugale ma anche esistenziale (magnificamente resa sullo schermo dalle magistrali interpretazioni di Ingrid Bergman e George Sanders) che ritrova un motivo di speranza al contatto con la bellezza e il calore di Napoli, è il pretesto con cui Rossellini scava nelle profondità dell'animo dei due protagonisti. Le immagini scandagliano così questo profondo dramma umano fin nelle pieghe più nascoste, senza però mai dimenticare il rapporto con l'ambiente circostante dal quale non si può mai prescindere.
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