La recensione su Egon Schiele

di tobanis

7 stelle

Didascalico sì ma va bene così.

Questo film è una classica biografia della vita del pittore Schiele, che scandalizzò (ma non sempre) Vienna ma inutile facciamo tanto i fighi, perché esistesse oggi e fosse magari italiano, tanti nel Bel Paese sarebbero incredibilmente scandalizzati e romperebbero alla grande i maroni, incapaci, oggi come un secolo fa, di riconoscere l’Arte con la A maiuscola. Eh sì, perché il nostro dipinse spesso donne nude, spesso in pose “sconvenienti”, dipinse spesso minorenni, pure loro nudi o nude, insomma per un cattolico sarà sembrato una specie di talentuoso Anticristo. Eppure come si dice il peccato sta negli occhi di chi guarda, lui fu sempre irreprensibile in vita (malgrado un rapporto un po’ strano con la sorella, se non molto strano, nel film è accennato), quando invece molti dei suoi clienti e acquirenti furono soggiogati più dalla pedofilia e dalla lussuria (loro) che dall’arte. Ma magari è solo una mia interpretazione. Schiele fa parte dei geni alla Mozart, dato che morì a soli 28 anni, il film penso sia stato tacciato di uno dei peggiori peccati di questi anni, cioè di essere “didascalico”, qualcosa che per i critici è ormai una bestemmia. Sì, ebbene, è molto didascalico, ma quando ci vuole ci vuole, qua è secondo me l’approccio giusto.

Schiele è interpretato da un bel ragazzo (come nella realtà) che ho trovato veramente ispirato; il film è molto vero, ci sono tette e nudi come inevitabile nella sua storia e per fortuna essendo una produzione austriaca non ci sono nuvolette o segni neri per nascondere la sparussola, come si vede altrove. Passato su Sky Arte, merita una visione, se non si conosce questo grande autore, altrimenti, merita lo stesso. Per me un 7.

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