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L'erba del vicino

Regia di Joe Dante vedi scheda film

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La recensione su L'erba del vicino

di maso
3 stelle

Taglio il traguardo della recensione numero 800 e di solito sulle centinaia e le migliaia si dedica lo scrivere a qualcosa che si è gradito molto ma io andrò in controtendenza e scriverò una recensione su un film che in molti hanno decantato, amanti di Dante compresi ovviamente, ma che purtroppo non riuscivo a trovare, finalmente dopo averlo periziato capisco perchè fu un flop clamoroso e da noi non fu distribuito se non in VHS: è semplicemente orrendo e se devo appiccicargli un aggettivo che lo definisce al meglio direi stupido.

The Burbs (un termine slang che significa sobborgo) fu girato nell'area retrostante gli studi della Universal in un tipico quartiere periferico dove si stagliano villette a 2 piani con ampio giardino e tante stanze, vi si raccontano le disavventure di Ray Peterson (Tom Hanks) che sta per trascorrere una settimana di ferie senza muoversi da casa, anche se certi suoi atteggiamenti possono far immaginare che sia stato licenziato.

Il nostro annoiato eroe ed i suoi amici di lungo corso che vivono nel quartiere ormai da anni hanno da circa un mese dei nuovi vicini nella villa più trasandata e fatiscente del quartiere che però non riescono mai a vedere alla luce del sole ma possono solo osservare strane abitudini notturne come buttare grossi sacchi di immondizia calzandola a badilate nei cassonetti o scavare grosse fosse sotto la pioggia battente tanto che Ray comincia a sospettare che la misteriosa famiglia Klopek sia dedita a pratiche sataniche, atti di cannibalismo e chi sa cos'altro.

La repentina scomparsa di Walter che non si separava mai dal suo barboncino bianco che ora si aggira nel quartiere di giardino in giardino e il successivo ritrovamento di una tibia farà esplodere in Ray uno stato di paranoia sempre più crescente che lo porterà ad esporsi insieme ad i suoi storici vicini alle grinfie malefiche dei Klopek, ma questi nuovi e strambi vicini nascondono veramente qualcosa di terribile o sono gente con insolite abitudini e Ray si è fatto suggestionare troppo?

Dante diresse questo film nel 1988 in pieno sciopero degli sceneggiatori e infatti il lavoro risente in primis di un copione soddisfacente tanto che le riprese furono realizzate in sequenza e spesso e volentieri improvvisate dagli attori, l'idea di base che ricalca un po' I vicini di casa di Avildsen era molto buona ma è stata messa in atto malissimo: la commistione fra horror e commedia che in Gremlins aveva funzionato alla perezione qui fallisce miseramente soprattutto sul secondo versante perchè se da un lato Dante con il suo indiscutibile mestiere riesce a dare al suo film un aspetto lugubre e sinistro non riesce mai a far ridere il suo pubblico nelle scene puramente comiche che sono molte e non funzionano, almeno per il sottoscritto.

Quando poi c'è la fusione fra il sorriso e lo spavento il film lascia del tutto indifferenti, le uniche scene che ho trovato appena divertenti sono quelle in cui Ray ha delle allucinazioni in cui crede di essere caduto fra le grinfie dei Klopek come la scena in cui una mega sega elettrica affetta il muro di casa sua o quando si vede steso su una gigantesca griglia a carbone ma non tanto perchè scatenano una risata piuttosto per le illuminate trovate sceniche di Dante.

La scena che dovrebbe rappresentare il cuore del film è quella in cui Tom Hanks e Bruce Dern con le relative mogli riescono finalmente a farsi aprire dai Klopek che li fanno accomodare nel salotto di una casa che al suo interno sembra un po' il castello degli orrori ma l'ambiente sinistro si scontra con il tono comico e lo spettatore non sa se ridere o aver paura e la libertà concessa agli attori sembra eccessiva tanto che Bruce Dern strappa la carta da parati senza alcun motivo perchè da come ha detto lui stesso non sapeva cosa dovesse fare.

Il finale è caotico ed esplosivo ed anche qui non si aveva una idea precisa di come concludere il film, ci sono almeno due versioni alternative in circolazione ma io avrei fatto semplicemente apparire Ray come in preda alle sue paranoie consegnando allo spettatore il messaggio che a volte ciò che non è consono alle nostre abitudini può apparire anche orribile e pauroso ma tutto non è sempre come sembra, purtroppo il colpo di scena finale cancella questo messaggio ma bisogna anche ammettere che giudicare le azioni dei Klopek come innocenti evasioni sembrava un po' forzato ed inverosimile e per fare ciò si doveva quindi creare meglio l'illusione della malvagità che alla visione sotto le luce del sole dei presunti mostri sembra reale.

Una cosa negativa che ho sempre attribuito a questo film e lo imputo a Dante è il casting che trovo pessimo ma non perchè gli attori non siano bravi ma perchè li vedo tutti fuori parte e il primo della lista è proprio Hanks al peggio della sua carriera, la Fisher annoiatissima, Dern ripetitivo e poco incline alla comicità, Corey Feldman in pratica senza niente da fare, Gibson e Gottlieb neanche troppo in forma e minacciosi, il meglio di tutti è secondo me Courtney Gains in un ruolo che ricorda un po' l'aiutante del dottor Frankenstein.

Aneddoti divertenti riguardano il barboncino prodigio che agguanta il batrang nel Batman burtoniano e sarà poi il cane di Buffalo Bill ne Il silenzio degli innocenti, se siete molto attenti noterete che i Peterson mangiano corn flakes marca Gremlins.

Insuccesso meritato                                                         

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