Espandi menu
cerca
Stella

Regia di Henry King vedi scheda film

Recensioni

L'autore

port cros

port cros

Iscritto dall'8 settembre 2013 Vai al suo profilo
  • Seguaci 48
  • Post 4
  • Recensioni 631
  • Playlist 18
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Stella

di port cros
7 stelle

79ma MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA 2022 – PRE-APERTURA

 

Che particolare esperienza vedere questo melodramma dell’epoca del muto non solo in versione splendidamente restaurata dal MOMA di New York e dalla  Film Foundation di Martin Scorsese, ma pure accompagnato dall’esecuzione in sala della colonna composta ed eseguita dal vivo dalla Gaga Symphony Orchestra. Una colona sonora che fa anche da effetti sonori, con fischio di una sirena o di una trombetta giocattolo resi attraverso gli strumenti musicali.

Importante è stato vederlo così come lo vedevano ai tempi in cui uscì , nel 1925, perché all'epoca del muto era solito provvedere a musicisti in sala per accompagnare la visione dei film, solitamente un pianista o, nelle sale più importanti ed esclusive, addirittura un’orchestra come ieri sera a Venezia.

Complimenti quindi all’orchestra italiana, bravissima oltre che perfettamente coordinata con l’immagine che veniva proiettata sullo schermo alle loro spalle e non nego che a volte distoglievo lo sguardo dallo schermo per seguire anche con gli occhi lee esecuzioni dei musicisti.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 6 persone, persone che suonano strumenti musicali e spazio al chiuso

 

La storia di Stella Dallas, tratta da un romanzo di Oliver Higgins Proutry è qui alla sua prima trasposizione sul grande schermo, a cui ne seguiranno due parlate, nel 1937 Con Barabra Stanwick e nel 1990 con Bette Midler.

 

La popolana Stella sposa Stephen Dallas, che dopo averle dato una figlia, Laurel, si trasferisce a New York per perseguire una brillante carriera. La donna invece resta nella città natale con la bambina. I due coniugi vivranno esistenze da separati di fatto, intrattenendo nuove relazioni che suscitano lo scandalo dei puritani. Ma per Stella il più grande amore, quello incondizionato e totalizzante, è solo quello per la figlia.

Quella di Stella è una figura femminile tra le più emotive e melodrammatiche, ma la pellicola che la vede protagonista, come fatto notare dai curatori americani del restauro prima della proiezione, non può essere ridotta a mero film strappalacrime “per signore”, in quanto Henry King vi affronta temi sociali di un certo spessore: quello della disintegrazione della famiglia nucleare, con il rigetto della società puritana per ogni modello familiare alternativo, e soprattutto le faglie sociali che attraversavano l’America anni 20, con il disprezzo del ricco fidanzato di Laurel e dei suoi amici per la madre  Stella, dai modi sempliciotti ed abbigliamenti bizzarri che tradiscono le sue umili origini. E’ questo sentimento “di casta” che porterà al sacrificio materno per garantire felicità ragazza. Stella si fa da parte esce dalla vita dell’adorata figlia per consentire alla nuova moglie dell'ex marito e padre di Laurel, considerata socialmente più accettabile, di prendere il suo posto garantendo alla figlia un'immagine spendibile nella cerchia altolocata in cui aspira ad entrare.

Le interpretazioni, a partire da quella della brava protagonista Belle Bennet, sono ovviamente improntate alla calcata drammaticità dei film muti, dove l’espressione e la gestualità dell’attore dovevano necessariamente sostituire quanto viene oggi trasmesso anche dai dialoghi.

Ciò che mi ha colpito dal punto di vista stilistico è che il film del 1925 è ovviamente in bianco e nero, tuttavia l’autore trova comunque un modo espressivo di utilizzare il colore: la pellicola viene colorata e così intere sequenze assumono le tinte del giallo o del rosa o del verde o del blu.

 

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati