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Il buono, il brutto e il cattivo

Regia di Sergio Leone vedi scheda film

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Utente rimosso (CineWorld2000)

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La recensione su Il buono, il brutto e il cattivo

di Utente rimosso (CineWorld2000)
10 stelle

Uno dei più grandi capolavori del cinema, non solo western. Leone dirige un film avanti di cinquant'anni per i seguenti motivi:

 

Invenzioni registiche, di montaggio e sonore; la sequenza del triello finale è di certo l'esempio più eclatante. La regia passa da piani   americani a piani medi fin ad arrivare a primi piani sui volti dei personaggi, dettagli sulle mani vicino le pistole, dettagli sugli occhi. Leone dilata i tempi dell'azione con un montaggio inizialmente lento, com è giusto che sia, in quanto crea la tensione senza che accada nulla in scena. Ci tengo a ricordare infatti che in scena ci sono solo tre persone che si fissano prima di spararsi. Con l'incalzare della magnifica musica di Morricone, anche il montaggio si fa più veloce. Ecco quindi che lo spettatore ha chiaro quello che ha appena visto: un balletto di morte. Leone gestisce l'intera sequenza a ritmo di musica, che rende incredibilmente epico un "semplice" stallo alla messicana. 

 

- L'ambiguità dei personaggi; Leone è stato uno dei primi registi a mettere in scena antieroi al cinema. I suoi primi personaggi erano delle figure neutrali, con il solo fine di soddisfare interessi personali, senza curarsi dell’aspetto etico delle loro azioni e che una volta ottenuti i loro tornaconti, ritornavano da dove erano arrivati, ovvero il nulla. L'intento di Leone era quello di presentare una visione del genere western più verosimile rispetto a quella di grandi registi come John Ford o Howard Hawks, legati ovviamente ad una tradizione classica di eroi. La scelta di non far sapere nulla agli spettatori del passato dell'uomo senza nome interpretato da Clint Eastwood, si rivela dunque vincente e innovativa per tutti i motivi sopraelencati.

 

- Ancora oggi viene citato e omaggiato; registi orientali come Takashi Miike e Kim Ji-Woon amano il cinema di Leone e hanno omaggiato i suoi western e in generale il western italiano nei film Sukiyaki Western Django diretto da Miike e Il buono il matto il cattivo diretto da Kim. Ovviamente anche Tarantino ha omaggiato il genere con Django Unchained. Ognuno di questi grandi registi si è approcciato al genere con il proprio stile, realizzando opere  post-postmoderne che ridanno lustro al western, partendo da chi il postmoderno l'aveva già fatto, ovvero il nostro grandissimo Sergio Leone.

 

Leone è il mio regista preferito. I suoi film mi hanno fatto capire fin dove il cinema può arrivare. Leone è l'esempio massimo di come si possa essere autori utilizzando il genere senza distruggere il genere stesso, perché tra i suoi film è sempre ben visibile la sua visione del mondo, della società e della vita ma senza mai dimenticare cos'è il cinema: uno spettacolo. 

 

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