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Il buono, il brutto e il cattivo

Regia di Sergio Leone vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il buono, il brutto e il cattivo

di DeathCross
10 stelle

Ultimo Capitolo della Trilogia del Dollaro, "Il Buono, il Brutto, il Cattivo" è forse il Film più celebre (anche tra il pubblico più grosso e meno "cinefilo") di Leone. È anche, per certi versi, l'inizio della Maturità stilistica del Regista, e quasi certamente è il suo primo Film con ampie ambizioni prettamente "autoriali".
Il Tempo, già fondamentale nelle Opere precedenti (ad esempio nelle allusioni ad eventi passati delle biografie dei Personaggi, stratagemma che ritroviamo spesso anche in questa Pellicola), qui assume una rilevanza più esplicita, aprendo le porte alla successiva Trilogia ideale di Leone (appunto "del Tempo"). In particolare, la Storia con la S maiuscola, pur restando ufficialmente sullo sfondo, viene qua eletta a Co-Protagonista della vicenda narrata: la Guerra di Secessione (che l'Autore per un po' voleva affrontare con un remake di "Gone with the Wind") influenza le vicende dei Protagonisti, i quali devono fare i conti con questo evento per elaborare le proprie mosse. Per questo, quello che su carta poteva essere una banale "caccia al tesoro" in salsa Western diventa un Film in costume impregnato di Realtà storica (romanzata), dando al Potenziale Politico la possibilità di irrompere con forza nell'Intrattenimento, lanciando Spunti di Riflessione profondi sull'insensatezza della Guerra (per conquistare un ponte vengono mandati quotidianamente al massacro numerosi uomini), soprattutto quando Ideali giusti e condivisibili vengono usati come scusa. Dopo Van Cleef in "Per Qualche Dollaro in Più", qui nei panni del Cattivo, entra nel "Circolo degli Anti-Eroi Leoniani" Eli Wallach, un altro caratterista lanciato dall'Autore, nei panni del Brutto, il quale riesce spesso quasi a "rubare la scena" ad Eastwood (che infatti poi "abbandonerà" Leone, rifiutando prima un ruolo importante e poi un cameo nel successivo "C'Era una Volta il West"). Il Personaggio di Wallach, sostanzialmente un Individualista come tutti (o quasi) i Protagonisti dei Film del Regista (questo incluso), può essere identificato come il primo "Villano brillante" su cui Leone concentrerà la sua Attenzione e la sua Stima: forse perché rispecchia più da vicino il Carattere del Regista, probabilmente perché è il Protagonista più esplicitamente Umano dell'Opera (come lo saranno Cheyenne, Juan e, per certi versi, Noodles nella Trilogia del Tempo), quello la cui "Maschera" risulta meno calcolata e stereotipata e più spontanea e sfaccettata. Importante, nella caratterizzazione del Personaggio, l'incontro col fratello frate: i Legami di Sangue e i Rapporti tra Fratelli/Sorelle hanno spesso e volentieri una certa rilevanza nel Cinema di Leone, sono il motore che avvia e muove le azioni dei vari Individui. La rottura con i propri fratelli colpisce violentemente nell'Animo, e se in caso di morte come nel precedente "Per qualche Dollaro in Più" o nel successivo "C'era una volta il West" l'assenza instilla un desiderio di Vendetta, in caso di lite violenta come in questo Film il senso di perdita riesce a lacerare ancora più brutalmente: la mancata riconciliazione è vissuta con senso di colpa dal frate (Pistilli, già presente nel Capitolo precedente della Trilogia), ma è Tuco a soffrire di più, tanto da dover nascondere il dramma al socio (che però ha visto tutto di nascosto) tessendo un ritratto nostalgicamente apologetico del fratello.
Anche Sentenza (Van Cleef, sempre nei panni di un Personaggio dal Nome esplicito), non è un cattivo "totale": non è un erede dei violenti "per amore della Violenza" interpretati da Volontè nei Capitoli precedenti della Trilogia, ma anzi riprende il Colonnello Mortimer interpretato da Van Cleef stesso nel Film antecedente ma privato dello Scopo "emotivo" (la Vendetta) e quindi ridotto ad un materialismo "vuoto" (anche se con un'Etica "lavorativa", ovvero portare sempre a termine il lavoro per cui è stato pagato). Anche se Eastwood via via perde il suo fascino nella Trilogia, il Buono resta comunque un Personaggio sì "marmoreo" ma in controtendenza (soprattutto col suo ruolo nel Titolo): da un certo punto di vista rappresenta una sorta di fase anteriore dello Straniero Senza Nome di "Per un Pugno" e "Per Qualche", e narrativamente ciò parrebbe essere "provato" dal suo indossare il poncho solo verso alla fine, prendendolo ad un soldato morto. "Il Buono, il Brutto, il Cattivo" è quindi un prequel dei Capitoli precedenti? Forse, ma per me è più affascinante una lettura ciclica della Trilogia, ipotesi suggerita dallo stesso Regista.
Chiudo segnalando un'altra grossa "inaugurazione stilistica" introdotta da Leone in questo Film, ovvero la scelta di far comporre a Morricone la Colonna Sonora del Film prima della lavorazione, così da riprodurla poi sul Set durante le riprese, consolidando il Rapporto simbiotico tra Immagini, Recitazione e Musica (dove, tra l'altro, il Ritmo, e quindi il Tempo, è fondamentale).

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