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Il corvo

Regia di Henri-Georges Clouzot vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il corvo

di angelina
8 stelle


"Lei è ineffabile.Crede ancora che un individuo sia tutto buono o tutto cattivo.Crede ancora che il bene sia ammantato di luce e che il male si nasconda nell'ombra.Ma dov'è l'ombra e dov'è la luce?Dov'è la frontiera del male?E dov'è lei?Al di qua o al di là di quel confine?"
Michel Vorzet a Rémy Germain

"Une petite ville,ici ou ailleurs..."
All'ospedale civile di una piccola cittadina francese di provincia presta servizio, come medico ostetrico, il severo dottore Rémy Germain (Pierre Fresnay) coadiuvato dall'infermiera Marie Courbin (Héléna Manson),che tratta con modi bruschi e poco professionali i malati del suo reparto e dalla sorella e assistente sociale Laura Vorzet (Micheline Francey),moglie dello psichiatra Michel Vorzet (Pierre Larquey).
Tra Rémy e Laura è nata una simpatia segreta,che non è sfuggita all'occhio vigile dell'infermiera,che rimprovera severamente la sorella,accusandola di essere "una adescatrice".
Anche i rapporti con il dottor Germain sono burrascosi:Marie lo controlla e fruga nelle sue tasche alla ricerca di una lettera dimenticata,mentre il medico l'accusa di avere sottratto parecchie fiale di morfina dalla farmacia,forse per rivenderle.
Il dottor Germain viene spesso chiamato con dei pretesti a casa di Denise Soillens (Ginette Leclerc),una bella ragazza dal temperamento sensuale e provocante,che cerca nelle numerose avventure la conferma del suo fascino,nonostante una menomazione causata da un incidente,che la l'ha resa zoppa.
Benchè attratto,Rémy cerca di resistere alla seduzione di Denise e la rimprovera duramente di fingere malesseri inesistenti.
Una mattina Laura informa Rémy di aver ricevuto una lettera anonima,firmata "Il Corvo",con cui la si accusa di essere la sua amante,e Germain,a sua volta,ne trova un sulla scrivania con le stesse accuse oltre a quella,ignobile,di praticare aborti clandestini.
Le lettere anonime sconvolgono la quiete della cittadina,le accuse sono infamanti e creano odi e contrasti tra i personaggi più in vista del borgo.
Principale accusato e capro espiatorio resta comunque il dottor Germain che,nonostante l'affetto di Laura e l'attrazione per Denise,diventata la sua amante,prende in considerazione l'idea di tornare a Parigi.
Ma improvvisamente accade un fatto tragico.Uno dei malati del reparto dell'infermiera Courbin,che lei trattava in malo modo,dopo aver ricevuto una lettera del "Corvo",che gli rivela la gravità del suo male,si uccide tagliandosi le vene dei polsi.
Medici e ausiliarie sono tutti convinti che la responsabile sia proprio Marie Courbin e,per soffocare lo scandalo,vengono organizzati dalle autorità comunali dei solenni funerali,mentre il dottor Vorzet firma una dichiarazione in cui afferma che il malato non era sano di mente.
Durante il funerale, a cui partecipa tutta la cittadinanza,viene gettata dall'alto un'altra lettera anonima che infierisce ancora contro il dottor Germain,accusandolo di essere l'amante di Laura Vorzet,di Denise e anche della piccola Rolande,un ragazzina maliziosa e ficcanaso,che lavora alle Poste,dove di tanto in tanto sottrae delle somme di denaro dalla cassa.
La folla inferocita si scaglia contro l'infermiera,considerata l'autrice delle ignobili missive.
Costretta alla fuga,Marie raggiunge la sua abitazione dove trova ad attenderla due agenti che la conducono in carcere.Ma anche dopo l'arresto dell'infermiera,le lettere anonime continuano ad arrivare minacciose,mentre la madre del ragazzo che si è suicidato,distrutta dal dolore,confida a Rémy di sospettare chi sia il vero colpevole.
Secondo,magnifico lungometraggio di Henri-Georges Clouzot,dopo "L'assassin habite ou 21" (1942),sceneggiato in collaborazione con Louis Chavance ( anche se,in fase finale,lo script fu oggetto di numerose modifiche e rifacimenti da parte dello stesso regista),si ispira a fatti realmente accaduti nel 1917 a Tulle,in Francia,dove numerose lettere anonime accusarono la giunta comunale e gli imprenditori locali di speculazioni e affari sporchi.Allora l'anonimo mittente si era firmato "The eye of the tiger".
Con una superba padronanza del plot narrativo,Clouzot costruisce sapientemente un'atmosfera torbida e ambigua,secondo un'implacabile progressione drammatica,che fa di ogni personaggio un probabile colpevole e affonda la lama nell'ipocrita perbenismo di facciata della piccola borghesia francese,che nasconde oscure passioni e turbanti segreti.
Diverse le sequenze degne di nota.Dal bellissimo incipit,dove,con un piano sequenza,la mdp inquadra la cittadina per scendere lentamente verso il cimitero,accompagnata dalla musica tesa e incalzante di Tony Aubin,alle cupe immagini dell'ospedale,dove invidie,rancori e gelosie creano un clima di ombroso sospetto,alla predica domenicale del parroco - "Lo spirito del Maligno ha invaso questa città chiamato dai vostri peccati..."
- mentre dalla galleria scende adagio una busta bianca,al tenebroso finale,evocatore di sinistre atmosfere espressioniste.
Un noir incalzante,sorretto dallo splendido bianco e nero di Nicolas Hayer e dal serrato montaggio di Marguerite Beaugé,con una magistrale direzione degli attori e un sottile e spietato scavo psicologico,che gioca sul labile confine tra il bene e il male,secondo la visione relativista dello stesso Clouzot "osservatore acuto e implacabile della realtà sociale e psicologica di piccoli inferni borghesi."
Suscitò accese polemiche il fatto che il film fosse stato prodotto dalla "Continental Films",casa di produzione tedesca,ma residente nella Francia occupata dai nazisti.
"Le Courbeau" venne distribuito soltanto nel 1947 e a Clouzot e a Chavanne fu proibito per sei mesi di lavorare nell'industria cinematografica.
Nel 1947 Henri-Georges Clouzot girò il suo terzo lungometraggio,lo splendido "Quai des Orfèvres".

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