Regia di Michael Winner vedi scheda film
Dal romanzo di Brian Garfield Death Wish, adattato da Wendell Mayes, un film che ha segnato una tappa fondamentale nella storia del cinema d’azione americano e non solo, inaugurando il filone dei cittadini che reagiscono da soli ai soprusi della delinquenza. Malgrado le polemiche che lo accompagnarono, è molto meno violento e reazionario di quel che si pensi. Certo l'aggressione subita dalla moglie e dalla figlia del protagonista è abbastanza cruda, ma nel complesso le scene d'azione sono improntate al massimo realismo (e tutto sommato non sono neppure molte). Lo stesso Charles Bronson non è ancora la fredda macchina per uccidere dei capitoli successivi, ma un uomo spinto alla vendetta dalla necessità di lenire un dolore insopportabile. Molto contenute, rispetto a d altre pellicole, anche le critiche alla polizia, dipinta come impotente ma tutt'altro che inefficiente, come dimostra il personaggio interpretato da un grande Vincent Gardenia. Bel finale e, sullo sfondo, una inquietante New York notturna, magistralmente fotografata da Arthur Ornitz. Avrà quattro seguiti: francamente troppi.
Efficaci le musiche di Herbie Hancock.
Voto:7
Professionale, senza troppi guizzi.
Il ruolo che lo ha rilanciato alla grande.
Grande caratterista. Entra in scena a metà pellicola, ma lascia ugualmente il segno.
Piccola parte nei panni della moglie di Bronson.
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