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Karate Kid. Per vincere domani

Regia di John G. Avildsen vedi scheda film

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La recensione su Karate Kid. Per vincere domani

di maso
10 stelle

 

Il Rocky adolescenziale di Avildsen funziona a meraviglia come e forse più del suo premiatissimo parente in guantoni da box, non c'è niente da fare, per chi aveva minimo dieci anni quando uscì questo film ebbe un impatto travolgente ma molti non colsero allora e non colgono ancora l'aspetto fondamentale che vuole evidenziare e cioè l'importanza di avere un padre che ti aggiusta la bicicletta quando l'hai fracassata e quella di un figlio che ti rimbocca le coperte quando sei troppo ubriaco per farlo.

Daniel si trasferisce dal New Jersey in California con la mamma e purtroppo per lui senza papà che non c'è più l'inserimento non è facile, le palme ovunque non bastano a rallegrarlo e la piscina nel nuovo alloggio non è come l'agente immobiliare l'aveva descritta ma soprattutto Daniel è un ragazzo indifeso e con pochi soldi in tasca che instaura un tenera relazione con la ricca e biondissima Ali destando le ire del suo spasimante storico Johnny Lawrence campione di karate che con la sua banda prende di mira Daniel destinatario di calci nel culo quasi tutti i giorni.

La svolta però è dietro l'angolo: il signor Miyagi trapiantato in California dall'isola di Okynawa soccorre Daniel dall'aggressione di Johnny e soci diventando suo mentore, consigliere, educatore, padre adottivo e soprattutto insegnate di karate perchè partecipando al torneo regionale vincente o perdente dimostrerà di non essere inferiore a nessuno.

Il patto fra l'anziano maestro e il giovane allievo fa decollare il film, l'uno ha lo stesso bisogno dell'altro e le scene in cui osserviamo gli insegnamenti di Miyagi sono dei veri e propri gioielli in cui l'alchimia fra Ralph Macchio e Pat Morita è altissima, la battuta "Dai la cera, togli la cera" la conoscono anche all'isola di Pitcairn ed è diventata per molti della mia generazione un esempio di come non sempre quello che osserviamo o facciamo è ciò che sembra e che l'insegnamento di un padre va preso a scatola chiusa senza troppe discussioni, quando poi arriva il momento giusto bisogna anche staccarsi dal proprio padre e mettere in pratica i suoi insegnamenti a volte rubati solo osservandolo, Daniel cercando l'equilibrio giusto sui piloni in spiaggia troverà la mossa vincente che lo porterà a vincere domani non senza ricorrere alla carezza energica del saggio maestro Miyagi.

Il torneo finale è una sequenza perfetta per ritmo e inquadrature in cui Avildsen dimostra che questo tipo di cinema è pane per i suoi denti.

Dutch il biondo che dice a Daniel "Sarai carne morta" è Chad McQueen figlio di Steeve.

Noriyuki Pat Morita

Bravissimo, carismatico, ironico e indimenticabile.

Ralph Macchio

Il ruolo della sua vita.

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