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Milano calibro 9

Regia di Fernando Di Leo vedi scheda film

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La recensione su Milano calibro 9

di emil
7 stelle

Esempio di poliziesco con tutte le carte in regola.

Ugo Piazza (Gastone Moschin) è un delinquente al servizio di un boss mafioso chiamato “Americano”. dopo un colpo in cui sparisce un cospicuo bottino viene arrestato e passa tre anni in prigione. Uscito, gli uomini del boss lo perseguitano credendo che sia stato lui a far sparire il vil danaro.

 

Buon esempio di poliziesco

(o poliziottesco) all’italiana, “Milano calibro 9” è un opera che però vede protagonista non un commissionario ma un criminale costretto a guardarsi le spalle da tutto e tutti. Opera che enfatizza il degrado urbano della city in chiave demagogica, evidenziando le aspirazioni della gente di strada dedita alla conquista del potere.

Ed infatti qui tutto ruota intorno al malloppo, seppur rigurgiti d’onore affiorino qua e là prepotentemente , specie nella figura del compare ed amico di Piazza, Chino, interpretato da Philippe Leroy, all’epoca in forma smagliante. Poliziesco duro dunque, discretamente violento per l’epoca, con personaggi senza fronzoli e calibrati , fatta eccezione per il criminale Rocco, interpretato caricaturalmente da Mario Adorf. Molto bravo invece Moschin.

Ma siamo anche al limite del noir: area plumbea, senso di sconfitta ovunque, rapine andate in malora ed una femme fatale interpretata da una splendida Barbara Bouchet, che per l’occasione si esibisce in una gogo dance di tutto rispetto.

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