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Valentino

Regia di Ken Russell vedi scheda film

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La recensione su Valentino

di millertropico
8 stelle

Era probabilmente impossibile per un regista come Ken Russell, sottrarsi al fascino ambiguo di un personaggio come Rodolfo Valentino. Un appuntamento quindi quasi obbligato questa biografia poco agiografica che il regista potè realizzae nel periodo (già un pò in fase calante) più celebrato della sua spesso "discussa" carriera artistica,grazie all'indispensabile contributo di un budget abbastanza cospicuo messogli a disposizione dalla produzione in virtù della fama un pò maudit di Russell, ma anche della presenza nel cast proprio per essere Valentino, di un interprete affascinanate e carismatico come Rudolph Nureyev uno dei più importanti ballerini classici del secolo scorso, praticamente ancora all'apice della sua carriera.  Il risultato, abbastanza interessante (ma non all'altezza delle sue opere più riuscite) è spesso in bilico fra eccentricità e qualche banalità di troppo. ma nel complesso è indovinato e convincente proprio per come riproduce con efficacia - attraverso l'icona "Valentino" - i vizi e le follie della Hollywood di quei tempi, indiscussa e un pò temeraria capitale del cinema dei "ruggenti anni 20". Non certo una analisi critica e ragionata del mito, però, ma bensì una rappresentazione "figurata"  che si sviluppa (visivamente parlando)  mettendo in immagini di fortissima presa la sceggiatura scritta a quattro mani dallo stesso Russell  e da Mardik Martin, che si articola in una serie di quadri un pò provocatori e ad effetto, di grande impatto.  

Grande ballerino di spiccata personalità il giovane italoamericano Rodolfo Valentino non desidera altro che mettere da parte un pò di soldi attraverso il suo essere artista, per realizzare un agrumeto. Dopo un breve amore con Bianca de Saullez, Valentino riesce alla fine ad entrare nel mondo della celluloide con l'aiuto di June Mathis e diventa ben presto l'dolo indiscusso del pubblico sopratutto femminile dell'epoca. Nel 1921, durante le riprese de I quattro cavalieri dell'Apocalisse, l'attore conosce l'eccentrica Alla Nazimova - nota lesbica dell'epoca - e si "innamora" immediatamente della sua compagna Natascia Rambova che, una volta sistemate le pratiche anche burocratiche dei propri percorsi sentimentali, diventerà la signora Valentino. Il produttore Jesse Lasky della Paramount che aveva sotto contratto Valentino, costringerà la coppia a  fare una tournée di propaganda di prodotti cosmetici (da questo forse, assieme alla sua scarsa virilità abbastanza chiacchierata, nasce il nomignolo poco edificante che gli fu affibbiato proprio per stigmatizzarne la sua,- latente o palese che fosse - omosessualità. Dopo essersi liberato dagli scomodi vincoli della Paramount, Rodolfo Valentino passa alla United Artist's, e qui per essere messo sotto contratto, deve accettare una clausola che impedisce di fatto le sempre più assurde e pressanti ingerenze della moglie Natascia che vorrebbe invece avere l'utima parola sui rapporti di lavoro del marito. Praticamente estromessa dalla sua vita artistica, la donna lo abbandona ben presto (e questo non gioverà evidentemente a consolidare la sua già periclitante fama di "tombeur del femme" ma non scalfirà assolutamente il suo successo e la  fascinazione che esercita  verso il gentil sesso). Nel 1926 l'attore, al culmnine della popolarità, sta interpretando Il figlio dello sceicco quando viene accusato esplicitamente di mancanza di virilità da un noto giornalista, accusa, che lo porterà ad accettane la sfida alla resistenza all'alcool.e a disputare con lui un incontro di boxe ufficiale. Pur vincitore del conflitto, forse anche a causa dei colpi ricevuti, il divo accuserà però  forti dolori addominali che, non immediatamente riconosciuti,  degenereranno drammaticamente in una peritonite che determinerà la sua morte nel corso di unl disperato,quanto inutile intervento operatorio per tentare di salvargli la vita (sulle isterie femminili che accompagnarono poi il suo funerale, ci ha magnificamente documentato Dos Passos con la sua "trilogia americana").

Oltre a Nureyev affascinante e carismatico Valentino come ho già scritto prima,, sono stati impegnati sul set Leslie Caron (una un pò troppo caricaturale Nazimova), Felicity Kendal, Michelle Phillips, Carol Kane,  Seymour Cassel, Peter Vaughan e Lindsay Kemp (l'impresario delle pompe funebri).

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