Espandi menu
cerca
Alive - Sopravvissuti

Regia di Frank Marshall vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Bertazord VIII

Bertazord VIII

Iscritto dal 31 luglio 2006 Vai al suo profilo
  • Seguaci -
  • Post -
  • Recensioni 12
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Alive - Sopravvissuti

di Bertazord VIII
6 stelle

“Alive” (1993) è il secondo film del regista americano Frank Marshall, preceduto da “Aracnofobia” (1990), e seguito da “Congo” (1995), e da “Otto amici da salvare” (2006); si tratta quasi sicuramente della sua migliore realizzazione. Il cast non vanta certo nomi di spicco, eccezion fatta per quello di Ethan Hawke, che prima del 93’ ritroviamo anche in alcune celebri pellicole, come “L’attimo fuggente”, di Peter Weir, o “Zanna bianca”, di R.Kleinser, ed in una marea di film minori dal 1989 al 2005. I fatti narrati sono realmente accaduti, dunque non risulta fuori luogo l’intervento di un narratore (sicuramente uno dei superstiti) all’inizio ed alla fine della storia, in una sorta di ringkomposition. Degna di lode, è di certo la cura per la parte iniziale della catastrofe, grazie anche ad un impiego massiccio, ma sapientemente dosato, di effetti speciali. Tuttavia l’esaltazione iniziale finisce per spegnersi quasi del tutto di fronte all’apatia della totalità dei protagonisti, e gli scontri tra le diverse personalità paiono artificiosi, non certo sintomatici di caratterizzazioni a tutto tondo. Apprezzabile è a mio parere l’intento del regista, di proporre attraverso passaggi graduali l’allontanamento dalla civiltà (la scena in cui gli sventurati bruciano i loro soldi ed una chitarra per riscaldarsi, ha un valore forte, quasi rituale) verso una condizione di vita primitiva. In tale visione, la destinazione finale di questa singolare orebasia, è l’atto del cibarsi di carne umana. Anche qui troviamo però a mio avviso una nota di demerito da parte della regia: la sensazione di impotenza nei confronti della natura, spinge i personaggi verso la religione in modo forse troppo ossessivo ed innaturale, secondo modalità che sembrano meccaniche, più che realistiche, tanto da comportare spesso strascichi pedanteschi. In alcuni tratti, quest’ultimo pare essere solamente un mero espediente per far risaltare l’orrore dell’antropofagia.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati