Regia di Steno vedi scheda film
Modesto tentativo di analisi sociale e critica (all'acqua di rose) all'allora nascente culto del denaro a tutti i costi. Salva il film un Pozzetto in ottima forma.
Steno non è stato certo un regista geniale, se consideriamo che a fronte di 5 o 6 ottimi titoli ne ha anche diretti un mezzo centinaio non proprio esaltanti. Detto questo gli va riconosciuta una qualità di fondo: la modestia (dote sfortunatamente non ereditata dal figlio Carlo). Modestia che gli permetteva, una volta scelto il protagonista di un film, di lasciargli carta bianca. È successo coi vari Totò, Fabrizi e Sordi prima, con Proietti, Montesano e Pozzetto poi. Questo ha salvato parecchi dei suoi film, altrimenti molto modesti. “Mani di fata”, blando tentativo di analisi sociale a mezzo critica del culto (allora nascente) del denaro a tutti i costi, non fa eccezione, e viene tenuto a galla solo da un Renato Pozzetto che nei primi anni '80 era davvero pimpante. Passabile.
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