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Il sorpasso

Regia di Dino Risi vedi scheda film

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stany11

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La recensione su Il sorpasso

di stany11
9 stelle

Avevo 6 anni quando venne girato il film.Riporta alla mente atmosfere ed immagini di quegli anni.Ogni volta che lo rivedo trovo nuovi spunti e, paradossalmente,analogie con questi tempi.Un capolavoro,uno spaccato di un'epoca.Gassman supremo.Finale che chiude una parentesi,come spesso accade, a scapito dei migliori.

 Una pellicola vista e rivista ,ma sempre attuale ,da fare conoscere a figli e nipoti . Quando uscì avevo sei anni,ma le situazioni e soprattutto la natura umana è sempre la stessa. Un'icona struggente e nostalgica di un periodo proposto in bianco e nero ,ma che rappresentava l'esplosione di quella che sarebbe stato chiamato il "boom economico", a distanza di poco più di 15 anni dalla fine di una guerra disastrosa e, ciò in questi drammatici giorni fa riflettere . La voglia di dimenticare,di ricostruire, di divertirsi pur con tutte le contraddizioni di una società in cui prevalevano ancora aspetti legati a regole che ,di lì a qualche anno sarebbero state messe in discussione nelle società evolute occidentali; uno spartiacque ,il 68 ,che segnò però la fine di quel periodo spensierato e guascone, ben rappresentato dal cinema neorealista che già stava per diventare un mezzo di denuncia.

Più che altro raffigura il profilo del protagonista : un adulto 40enne, mai cresciuto fino in fondo,irresponsabile e guascone,opportunista e carismatico, che "corrompe" un fin troppo ingessato studente più giovane di una quindicina di anni. La figura di un faccendiere "de noantri" che,pur avendo capacità ed arguzia ,che non si imparano all'università (per cui viene ammirato dallo studente) non riesce a concretizza i propri piani per l'evidente mancanza di disciplina e l'eccessivo narcisismo. Il tutto condito dal clima e dal contesto originale dell'epoca, che difficilmente potrebbe essere così ben reso da un eventuale esercizio cinematografico attuale, che volesse trattare di quel periodo. In ogni caso questa pellicola ci lascia un messaggio sempre attuale, che ha a che fare con la debolezza umana ,il fato e se vogliamo ,con la cosiddetta giustizia divina che come spesso accade ,soffre di strabismo .

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