Espandi menu
cerca
La via lattea

Regia di Luis Buñuel vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Aquilant

Aquilant

Iscritto dal 9 ottobre 2004 Vai al suo profilo
  • Seguaci 23
  • Post -
  • Recensioni 354
  • Playlist 100
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La via lattea

di Aquilant
4 stelle

Allucinatorio e fuorviante road movie incentrato sulla descrizione di un pellegrinaggio di due bellimbusti del ventesimo secolo predestinati a dar vita ad altrettanti pargoli dai nomi altisonanti, con relativo florilegio di colpi bassi nei confronti della religione cattolica: - a) Dogma della transustansazione assurto proditoriamente a segno significante di umana pazzia clericale ed assimilato in modo sacrilego a concetti gastronomici. b) Pontefice e culto mariano presi a fucilate. c) Scene di masochismo monacale che sfocia in grottesca autocrocifissione. d) Esaltazione della mortificazione del corpo attraverso i piaceri della carne. e) Arzigogoli desadiani sulle presunte barbarie del Cristianesimo. f) Inappuntabili collegiali dedite ad un saggio di fine anno a base di calligrafiche enunciazioni di anatemi. g) Dispute intorno al dogma della Trinità ed alla verginità di Maria assimilata ad “un pensiero che sprizza dal cervello senza rompere la scatola cranica” e ad “un raggio di sole che attraversa il vetro senza romperlo”. h) Messa in scena di un Messia eretico che non è venuto a mettere pace sulla terra, ma spada, palesemente circondato da fratelli e sorelle, intento a celebrare a Cana il proprio matrimonio. i) Ulteriori castronerie varie per la delizia dei critici di tutti i tempi e di tutte le età. - Quanto basta per classificare questo sgangherato viaggio come una vera e propria espressione della deviata visionarietà di una mente protesa incessantemente in direzione di una teatralizzante apologia del suo personale livore antireligioso espresso in argomentazioni capziose tendenti a scardinare il dogma del cattolicesimo nei suoi molteplici aspetti. Il tutto ovviamente con l’ausilio di un’incessante elaborazione di disgreganti fantasie morbose frutto di una personale esegesi materialistica a base di testi e citazioni tratti sia dalle scritture che da antiche e moderne opere di teologia e di storia ecclesiastica, opportunamente manipolate e ricomposte secondo un personale criterio mistificatorio in grado di formare un farraginoso mosaico di modelli di presunto cattolicesimo deviante. E nonostante l’autocompiaciuta premessa cautelativa per cui “tutto ciò che nel film riguarda la religione cattolica e le eresie cui essa ha dato luogo, in specie dal punto di vista dei dogmi è rigorosamente esatto”, la raccolta di citazioni sotto (s)mentite spoglie di bugie semiologiche che vanno in una direzione a senso unico, quella di informarci sulla perversa natura della religione e sulla denigrazione dei dogmi del cristianesimo, rappresenta un segno evidente di faziosità elevata all’ennesima potenza e spacciata per alta espressione artistica. E per fortuna non c’è alcun limite alla capienza del cassonetto, obviously.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati