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Bersaglio di notte

Regia di Arthur Penn vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Bersaglio di notte

di sasso67
10 stelle

Realizzato da Penn sulla base di una sceneggiatura preconfezionata, che il regista accettò anche come via d’uscita a un difficile periodo sul piano personale, Bersaglio di notte riflette tutto lo smarrimento dell’America post kennedyana (e post Watergate) degli anni Settanta. Una delle sequenze più significative è, infatti, quella in cui Paula chiede a Moseby cosa stesse facendo quando è stato ammazzato Kennedy. «Quale Kennedy?» ribatte lui. Moseby, ex giocatore di football, ricorda perfettamente cosa stesse facendo quando uccisero JFK, un po’ come tutti gli americani (così come da noi, chi all’epoca aveva l’età sufficiente, si ricorda cosa stesse facendo quando seppe del rapimento di Moro), ma si ricorda bene anche dov’era quando fu assassinato Bob. Nel 1963, quando quei famosi colpi di fucile risvegliarono bruscamente gli USA dal sogno suscitato dal primo cattolico alla Casa Bianca, Moseby stava andando a San Diego per una partita di football: attività tipicamente giovanile, durante la quale si sviluppano grandi aspettative, di carriera e di vita. Quando viene ammazzato Bob Kennedy, Moseby sta facendo un appostamento a una moglie per una questione di corna: un lavoro squallido, impiegatizio, da guardone, privo di qualsiasi poesia e che ha l’unica prospettiva futura di dare un dispiacere ad un uomo. In quei cinque anni è cambiata la vita di Moseby ed è cambiata, in peggio, l’America. E se n’è accorto – Penn ne è la testimonianza viva – anche il cinema, che ha cambiato sé stesso. Moseby è la cosa più lontana dal modello di detective visto nel cinema classico: la differenza principale è che mentre i vari Marlowe, Spade ecc. perdevano ogni certezza mano a mano che procedeva l’indagine, Moseby di certezze non ne ha fin dall’inizio, avendole perdute tutte anni prima. Il disincanto degli investigatori chandleriani e hammettiani s’è qui trasformato in amarezza. Per di più, Moseby, a forza di guardare le cose da lontano, ha perso la capacità di vedere quello che gli accade sotto il naso. La coazione ad indagare (che nell’uomo nasce dall’esigenza di scoprire chi fossero i suoi genitori, che l’abbandonarono da bambino) lo porta finalmente a scoprire che sua moglie ha, da tempo, una relazione con un altro uomo. Ma anche questa situazione è tutt’altro che chiara e limpida: in un colloquio finale all’aeroporto che è niente affatto chiarificatore (e lo spettatore può verificare tutta la differenza dalla sequenza dell’aeroporto di Casablanca), non si giunge neppure vicino a qualcosa di definibile come “resa dei conti”. La vita di Moseby, resterà, come la sua barca, a girare in cerchio, senza una meta o quanto meno una direzione definita. Una delle chiavi di lettura del film è data dalla passione di Moseby per il gioco degli scacchi, ma soltanto per verificare qualche somiglianza ed una sostanziale differenza tra le sue regole e la vita vissuta. Come accade nella partita descritta dal protagonista a Paula, spesso anche nella vita un progetto di gioco coerentemente seguito può essere sbaragliato da un imprevisto o da una distrazione. Ma nell’ottica di Moseby e nel cinema di Penn non è più chiaro chi siano i nemici o gli avversari da affrontare, altro che la chiarezza inequivocabile delle pedine bianche e nere degli scacchi! In questo, ma anche nella schizofrenia, quando non nella paranoia dei personaggi, Bersaglio di notte somiglia a La conversazione di Coppola (con il quale condivide l’attore protagonista Hackman), e si tratta dei due film che certificano la fine della New Hollywood. Non a caso, questi furono due film che, dal punto di vista strettamente commerciale, si risolsero in due fiaschi, a causa della loro antispettacolarità ed indeterminatezza nell’individuazione dei “buoni” e dei “cattivi”, proprio mentre una nuova generazione di registi, in particolare Spielberg e Lucas (ma altrove anche lo stesso Coppola), mostravano spettacolarmente e fragorosamente, con film come Lo squalo e Guerre stellari, dove abitassero di casa il Bene ed il Male.

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