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Broadway Danny Rose

Regia di Woody Allen vedi scheda film

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La recensione su Broadway Danny Rose

di marco bi
6 stelle

Quando Woody Allen era tenero e divertente, e Mia Farrow brava e sensuale.

Quando Woody Allen era tenero e divertente, e Mia Farrow brava e sensuale.

 

I titoli di testa, nel solito stile essenziale dei film di Allen, sono accompagnati da una orecchiabile canzone italo-americana cantata da Nick Apollo Forte, la sentiremo per tutto il film con le opportune variazioni. Un gruppo di amici-attori comici (che aumenta di numero col passare del tempo), riunito in un ristorante di Broadway, durante una cena ci racconta la storia di Danny Rose (Woody Allen). E’ un agente teatrale di serie c (lui dice che si occupa di ‘manageriato artistico’), i suoi personaggi più dotati dopo un pò di gavetta lo lasciano e così si ritrova a proporre quelli che hanno decisamente sbagliato mestiere come il ventriloquo balbuziente, la suonatrice di bicchieri e gli ‘strozzapalloncini’. Il motto che Danny raccomanda di dire davanti allo specchio, prima di andare in scena, è le tre ‘s’: star, sorridi e sfonda!

 

Oltre che del loro lavoro, Danny si occupa anche dei loro affari personali, facendosi in quattro per aiutarli e se hanno problemi economici lui rinuncia alla propria percentuale. Quando il cantante confidenziale Lou Canova (Nick Apollo Forte) ha problemi con l’amante Tina Vitale (Mia Farrow), la vedova di un gangster che prima di prendere una decisione consulta sempre ‘Donna Angelina l’Indovina’, Danny mette a repentaglio la propria vita per aiutarlo, finendo legato stretto a Tina come un salame, dopo il tentato suicidio con la tintura di iodio di un mafioso spasimante da lei respinto e sparatorie tra il gas elio che rende le loro voci comicamente stridule. Per slegarsi pensano bene di dimenarsi: è un momento delizioso per i toni drammatici, comici e sensuali. Il cantante Lou viene apprezzato sempre di più e un manager importante, portato da Tina, decide di occuparsene, col risultato che il povero Danny perde ancora una volta un bravo artista e torna mestamente dagli altri, meno bravi ma più fedeli!

 

Tina è scontenta, ha rimorso per quello che lei e il cantante hanno fatto a Danny, magari le manca e forse ripensa al momento che era legata a lui con la corda…così il giorno del Ringraziamento decide di andare a trovarlo. Danny sta festeggiando con i suoi artisti più sfortunati mangiando tacchino surgelato, arriva Tina, Danny le apre, gli altri domandano chi è - nessuno - dice Danny, - non è nessuno ribadisce - ma non è quello che veramente pensa. Infatti Tina se ne va, offesa, ma lui le corre dietro tra gli sbuffi di vapore che fuoriescono dai tombini di New York (fotografia in bianco e nero del fido, ottimo, Gordon Willis), ma quando la raggiunge noi non udiamo cosa si dicono… Continuiamo a sentire le chiacchiere dei commensali che ci hanno raccontato la storia anche quando arrivano i titoli di coda e per finire risentiamo ancora una volta la piacevole canzone tormentone.

 

Allen è al suo meglio, con le sue fisime, il suo gesticolare e le sue battute: - gli hanno sparato in mezzo agli occhi - è diventato cieco? - no, è morto!

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