Regia di Edward Dmytryk vedi scheda film
"La civiltà insidia Warlock", con questa battuta emerge una grande anomalia di questo film: gli inermi abitanti di un villaggio sperduto non hanno trovato, come usualmente era stato messo in scena in pellicole precedenti, trovato lo Shane (protagonista de Il cavaliere della valle solitaria) di turno o il John T. Chance (protagonista di Un dolllaro d'onore) pronti a difenderli e soprattutto a ristabilire il rispetto della legge.
Il Clay Blaisdell di Henry Fonda, sebbene elegante e distinto, non ha assolutamente la dirittura morale dei primi due: ammette sin dal suo arrivo che i suoi guadagni sono assicurati dal saloon che sta aprendo in società con il suo claudicante aiutante, Morgan; inoltre, egli ben presto fa rispettare la legge ma non è al servizio della legge. Quindi, in un approccio (direi inedito) nel cinema western di allora, l'eroe diventa insidioso, in quanto ad assumere la carica (regolare) di sceriffo è proprio uno dei membri della banda di McQuown, Johnny Gannon, già da tempo insofferente per la violenza adoperata dai compari. In questa irregolarità quindi, a mio avviso, risiede il fascino del film: per una volta non si hanno personaggi semplificati, suddivisi solo dall'essere dalla parte dei buoni o dei cattivi. Al contrario si hanno delle figure più sfaccettate, il riscatto morale del personaggio di Johnny Gannon, arriverà ad affascinare persino Blaisdell, che in un epico duello (mancato), lo risparmia lasciando la città. Quale spettatore non si aspettava invece di vederlo finalmente far uso delle colt dal calcio in oro?
Altrettanto interessante la figura di Morgan: il vero cattivo del film, morbosamente protettivo nei confronti di Blaisdell, che una volta allontanato dall'amico preferisce persino farsi ammazzare piuttosto che accettarne la lontananza (non prima di aver dimostrato di essere persino più abile di lui con la pistola).
Un film davvero appassionante e ben filmato, con qualche concessione alla violenza che ne acuisce l'impatto (il ferimento alla mano di Gannon), e indubbiamente con splendide interpretazioni dei protagonisti.
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