Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
si parte da un clima relativamente leggero, con divertenti stereotipi da camerata, ma con ben presto la parte tragica che s'insinua, quella del "mostro" cui vanno incontro i protagonisti, rivelando quanto la guerra non sia per niente uno scherzo... il dualismo "comico/ drammatico" tipico di Monicelli vede alla fine prevalere il secondo aspetto, che spesso si presenta traumaticamente, strappando ogni voglia di sorridere, come nella scena in cui Sordi entra sorridente e trova il giovane appena deceduto... scene semplici ma mirate, che anticipano di trent'anni le tematiche di "apocalypse now" oppure "full metal jacket"... a fare da sfondo anche qui un elemento ricorrente in Monicelli, ossia la prosaicità dei protagonisti, evidenziata dal ricorrente parlare in dialetto, efficace affresco di un' Italia "paesana".
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta