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La pericolosa partita

Regia di Ernest B. Schoedsack, Irving Pichel vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La pericolosa partita

di passo8mmridotto
8 stelle

I sessanta minuti più veloci della Storia del Cinema raccontano la brutale vicenda di sadismo e cupo erotismo di un conte - eremita collezionista di trofei umani.

La fonte del film è una novella di Richar Connell del 1924, ampiamente rimaneggiata dallo sceneggiatore James Creelman, che introduce la componente femminile e le avventurose esperienze di viaggio dei due produttori della RKO, Merian Coldwell Cooper e Ernest Beaumont Schoedsack, nella storia del conte russo Zaroff, proprietario di un castello su un'sola sconosciuta e selvaggia, spinto da una insana passione.

Zaroff provoca naufragi, soccorre i superstiti, li ospita. Li arma di un coltello, e ne fà le sue "prede" per 24 ore, durante le quali dà loro la caccia nella foresta che circonda il castello. Se sopravviveranno, avranno salva la vita, altrimenti finiranno nella sua macabra collezione di trofei umani che decora le pareti del castello.

Gli sarà fatale l'ultima "battuta", di cui è vittima predestinata una affascinante ragazza.

Nonostante la breve durata della pellicola (un'ora e tre minuti)"La pericolosa partita" è un capolavoro, prodotto da Cooper e Schoedsack quasi in contemporanea con il classico dell' orrore fantastico "King Kong", molto simile al primo nelle scelte stilistiche e di regia.

Determinante, per questi due film assurti a giusta fama, le avventurose esperienze di viaggio dei due "soci" in terre esotiche tra mille pericoli. per la realizzazione di documentari, "Grass" (1925) girato tra le montagne Bakhtiari in Persia, "Chang" (1927) nelle giungle del Laos, e "The four feathers" (1929) in Africa Orientale.

Cooper e Schoedsack erano una "strana coppia", ben assortita e antitetica, i due avevano in comune soltanto l'età, essendo nati nel 1893.

Si erano conosciuti alla fine della prima guerra mondiale, Cooper era stato pilota della aviazione polacca, mentre Schoedsack aveva seguito i conflitti bellici dell'Europa Orientale come fotografo degli Army Signal Corps e della Croce Rossa.

Per il loro primo film parlato volevano un prodotto spettacolare, ma trovarono lo sbarramento della RKO, preoccupata per la depressione economica in atto.

Il budget imposto era di poco più di 200.000 dollari, e alla fine il costo si fermò a 218.000.

Le riprese durarono un mese, dal 16 maggio 1932 al 17 giugno. Per economizzare, le sequenze furono filmate tutte su set, le piante della finta foresta si muovevano grazie a complicati marchingegni, la palude realizzata in un bacino lungo venti metri e largo dodici, e un altro bacino fu utilizzato per le scene del naufragio.

L'abile regia di Schoedsack, aiutato da Irving Pichel, trascina in una atmosfera cupa, sovrastata dal duello tra il perfido Zaroff (Leslie Banks) e Rainsford (Joel Mc Crea) con la presenza "erotica" di Eve (Fay Wray).

Il ritmo dell'azione non dà tregua, il regista non lascia allo spettatore il tempo di pensare alla improbabilità della vicenda narrata, complice la colonna sonora incalzante, il cui motivo conduttore è costituito da tre note di un segnale di caccia, un valzer e un sinistro brano dal titolo "The iron door".

"La pericolosa partita" (The most dangerous game) conserva un posto d'onore nell' Olimpo del sadismo cinematografico, Zaroff e i suoi truci aiutanti non si dimenticano facilmente, anche se durante le riprese, che prevedevano la presenza di 20 alani tedeschi, Zaroff fu azzannato a un gluteo e dovette ricorrere ad alcuni punti di sutura...

 

 

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