Regia di Buster Keaton vedi scheda film
Celebre filmone di Buster Keaton: imperdibile.
Il 1926, seguendo IMDB, segna uno stallo, con un numero di opere prodotte pari a quello dell'anno prima (film più, film meno). Del '26 questo è il primo e unico film che mi vedo. Buster Keaton mi aveva sbalordito con La palla n. 13, film pazzesco, tanto che a mio parere è la sua vetta. Questo qua è invece oggi certamente più famoso, ed è un gran bel film.
Si racconta di Keaton macchinista di treni a vapore, nella seconda metà del 1800. La sua bella è del Sud degli Stati Uniti, allora non così uniti: siamo infatti alla vigilia della guerra civile Nord - Sud. Tutti corrono ad arruolarsi, pronti a dare la vita o quel che l'è per la causa, nella maniera ingenua ma vera dei secoli scorsi. Keaton ci prova, ad arruolarsi, con l'Unione, ma decidono che può essere più utile come macchinista. La sua bella però, non sapendo nulla, rimane molto delusa (!) e gli dice addirittura di non farsi più vedere, se non in divisa (!!).
In una sortita del Nord, alcune spie rubano poi un treno vuoto (tranne che per la signorina protagonista), e all'inseguimento si getta il Nostro, eroicamente ma pure comicamente. Da quel momento parte una serie infinita di gag e situazioni, dove Buster si rivela sempre brillante e inventivo. Il ritmo è ottimo, non ci sono pause. il film si dipana rapido, fresco, brillante ne succedono di ogni, insomma, fino all'inevitabile e atteso lieto finale.
Buster Keaton scelse, stranamente, di stare nell'Unione, nel Sud razzista, insomma; i cattivi stavolta sono i Nordisti, anche se poi di veramente cattivo, in questo film, non c'è nessuno. L'attore (qua pure coregista, sceneggiatore, montatore...tutto) è al suo meglio; le sue condizioni atletiche sono strepitose, al top; gira senza alcun stuntman, che Tom Cruise gli fa una pippa: il Nostro rischia letteralmente l'osso del collo, o di farsi veramente male, e più volte, correndo dei rischi veramente assurdi. Non è poi una commedia dove per forza si deve ridere, anche se pure si ride spesso; è quasi un action, o una commedia d'azione. E' tutto vero, tra l'altro, non ci sono modellini: il treno che nel finale finisce nel fiume, al crollo del ponte, finì veramente nel fiume sottostante, dove rimase per qualche decennio, come attrazione turistica.
Il titolo italiano può trarre in inganno, tanto più che Keaton è col Sud e non può pertanto vincere nessuna guerra. Ma è solo un classico titolo italiano che nulla c'entra con l'originale; una tradizione di titoli cretini che dura da sempre, si potrebbe dire, e che non è ancora finita, generando spesso sconcerto e talvolta disprezzo. Il titolo originale era The General, più in sintonia con il conflitto, ma che in realtà si riferisce al nome della locomotiva di Keaton, che alla fine vinse solo la battaglia, se proprio vogliamo.
Tecnicamente, la camera oramai si muove, e segue il nostro sia quando cammina, ma soprattutto segue parallelamente i convogli, senza scossoni, con una immagine ferma e perfettamente definita. Il montaggio poi contribuisce perfettamente alla grande dinamicità del film.
L'opera fu accolta male dai critici del tempo, ed ebbe degli incassi insufficienti. Inutile dire che nei decenni successivi i critici vennero smentiti (e pure il pubblico), dato che oggi è osannata in ogni dove.
L'insuccesso costrinse Keaton a legarsi a una Major, perdere l'indipendenza ed eclissarsi lentamente, tra alti e bassi.
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