Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Scanners, quarto lungometraggio ufficiale di David Cronenberg, è per lo più conosciuto come "Il film con la testa che scoppia" o "Quello uscito prima di Videodrome". Dietro il lascivo giudizio di alcuni, si cela in realtá un'opera fondamentale nella carriera del regista: è il suo punto di arrivo alla tanto ricercata maturità, dopo i territori più movimentati e Carpenteriani di Rabid e quelli catatonici di The Brood, Cronenberg coniuga ognuna delle due anime arrivando ad un perfetto connubio. Senz'altro l'ironia è totalmente assente come già negli altri film dell'autore, il colpo di genio di tramutare le emozioni in esseri mostruosi nel succitato The Brood era già una dimostrazione di talento, ma è con lo spunto semplice ma geniale di Scanners che Cronenberg realizza il suo primo centro netto. Una cupissima ambientazione urbana illuminata da gelidi neon che sembrano provenire dalle rovine di Blade Runner, pensieri ossessivi che si accavallano l'un l'altro rendendo un incubo la vita di coloro che " sentono", coloro che grazie al "terzo occhio", frutto di una scongiurata sperimentazione farmaceutica, sono martoriati da questo spaventoso dono. Quello che in mani altrui sarebbe stato un qualunque film di fantascienza a tinte horror, nelle mani di Cronenberg diventa il dramma della carne, o in questo caso, della mente che è ospite del nostro corpo. Cronenberg incute in ogni scena una depressione viscerale che scava dentro i personaggi di questa storia ai margini della società, uno sguardo su quelli che in fondo sono dei (s)fortunati outsider. Cervelli come Computer, è questa la sua visione, ma allora se è così queste connessioni senz'anima hanno una loro consapevolezza, provano emozioni; proprio per questo quello di Cronenberg sembra un invito a maneggiare con cautela i doni della scienza, perché le misteriose leggi della natura sono un potenziale buco nero pronto a inghiottire l'umanità intera.
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