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Il laureato

Regia di Mike Nichols vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il laureato

di jonas
10 stelle

La New Hollywood comincia così, senza far chiasso, raccontando una piccola storia esemplare: un giovane decide di fare la rivoluzione partendo dalla cosa più banale e più difficile, ossia cambiare sé stesso. Si trova in un momento di passaggio cruciale, quello in cui si dovrebbero prendere decisioni e assumersi responsabilità, ed è disorientato: tanto disorientato da finire nel letto di una signora che potrebbe essere sua madre, illudendosi che venire iniziato al sesso significhi crescere. Ma gli adulti sono marci: si sono adagiati in un’esistenza fatta di forme vuote, e per non avere problemi hanno staccato la spina del cervello (occhio ai dettagli: a un certo punto Mr. Robinson guarda in tv un programma antesignano del nostro Tra moglie e marito). Gli adulti sono marci, e Ben rischia di diventare come loro: rendersene conto è per lui il primo passo verso la guarigione. È vero amore quello fra Ben ed Elaine? stando a ciò che si vede nel film, si direbbe di no: in fondo i due si conoscono appena. Però rappresentano l’uno per l’altra una possibilità di salvarsi, di avere una vita autentica: qualcuno in cui potersi rispecchiare. Elaine arriva a comprenderlo solo davanti all’altare, quando vede genitori e fidanzato aprire le bocche senza emettere alcun suono (è la mitica scena che tutti prima o poi abbiamo sognato di interpretare, per far capire alla Elaine di turno che sta commettendo l’errore più grosso della sua vita): “È troppo tardi”, rileva giustamente la madre (ancora una volta, occhio ai dettagli: in realtà il nostro eroe non è arrivato in tempo, perché il matrimonio è già stato celebrato); “Per me no”, risponde lei, cioè ‘posso ancora sperare di non diventare come te’. Ma alla fine, durante la surreale fuga in autobus, né Ben né Elaine hanno l’aria soddisfatta del bambino che è riuscito a farla franca dopo una marachella: forse hanno intuito che è iniziata la loro vita adulta e che dovranno fare i conti proprio con quelle meschinità e quelle ipocrisie da cui hanno cercato di fuggire (per Dustin Hoffman Kramer contro Kramer rappresenta quasi un sequel ideale; quanto a Katharine Ross, nella vita è arrivata al quinto matrimonio...). Viene da rabbrividire al pensiero di ciò che sarebbe venuto fuori con il cast pensato in origine: Ben e Elaine dovevano essere interpretati da Robert Redford e Candice Bergen (troppo belli per potercisi identificare), Mrs. Robinson da Doris Day (!), suo marito da Ronald Reagan (!!). Qualsiasi lode è superflua per una delle colonne sonore più leggendarie di sempre; però, se devo indicare una canzone che rende alla perfezione lo spirito del film, mi viene in mente Nel covo dei pirati di Edoardo Bennato (“Non vedi, il tempo corre e non lo puoi fermare: diventi grande e ti vogliono cambiare. E questo ti spaventa: i grandi sono strani, fanno paura più dei pescecani”).

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