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Il laureato

Regia di Mike Nichols vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il laureato

di stanley kubrick
10 stelle

"Allora Benjamin a quale conclusione sei giunto?"
"Signora Robinson, lei sta tentando di sedurmi."

Gangter Story di Arthur Penn e Il Laureato di Mike Nichols nelle sale statunitensi, in quell'anno che fu il 1967. Gangster Movie contro Commedia Innovativa. Diciamo semplicemente che non la spunta nessuno dei due. Il laureato è un capolavoro e su questo non ci piovono nemmeno gi angeli. Mike Nichols è riuscito con la solita idea da copione, ovvero un ragazzo che diventa amante di un amica di famiglia e che poi si innamora della sua figlia, a creare un mondo di innavertita presenza di roditori che ti mangiano il cervello, fino a spingerti verso scelte che si rivelano assurde, come giurare e fare quello che hai giurato, come amare quello che non puoi e non amerai mai, come sentirsi grandi quando si è totalmente stupidi. Un messaggio di vita intricato e difficilie da capire, quello del dolore deriso e finito in tutte le sue parti statiche. Benjamin è un neolaureato a pieni voti che torna a casa dopo il college. In casa si svolge una festa e lui rivede la signora Robinson, una cara amica di famiglia, e la accompagna a casa, siccome suo marito avrebbe fatto tardi. A casa della Robinson, quest'ultima comincia a sedurre Benjamin fino a quando arriva il marito della signora. Benjamin all'inizio non approva ma piano piano lui e la Robinson cominciano ad essere amanti. Fino a che Benjamin non conosce sua figlia.

La frammentazione della mente che pensa, la frammentazione del bene e del male, la frammentazione della famiglia borghese, la frammentazione della protezione in fasce sono tutte cose che succedono nel film, eventi che porteranno cambiamenti drastici nella vita fuori e dentro la società per il protagonista, sempre illuso verso una speranza reciproca alla vita in simbiosi o all'adulterio.
Le figure delle persone che amiamo, a cui siamo legati, che ci danno un motivo per vivere sono distorte, un pò per la luce del sole e un pò per il modo di vedere del protagonista. Quel fottuto sole che parteggia su tutti, rende invisibili, è il re di tutto e può persino controllare la macchina da presa in modo che distorga quelle faccie che per lui, il sole, non servono a niente. Per lui sono solo pedine d'intralcio, cosa assolutamente vera, per il protagonista un pò svampito ma molto intelligente. Ed è per questo motivo che il film in questione è un film di Nichols. Semplicemente perchè anche una figura che non ha vita umana, che anche quando è buio è sempre e ugualmente dietro al chiaro di luna, deve sempre e comunque aiutare il protagonista, un pò con tensione un pò con autorità familiare. Perchè la vera famiglia del protagonista sono le cose invisibili. Invisibili a tutti tranne che a Benjamin. Le prese di giro dei familiari nei confronti del laureato sono veramente terribili ma sembra quasi che quest'ultimo gliele rinfacci quando va sott'acqua oppure quando ha l'attrezzatura da subacqueo. In quei momenti il protagonista crea una figura dentro di sè che lo aiuta a non sentirsi diverso e lo protegge, proiettando nella sua mente una e una soltanto figura per ridicolizzare le persone a cui ho accennato prima. E quella figura immaginaria è quel sole che distorce le facce della gente. Troppe tette al vento in questo film, massacrante la scena dove Benjamin porta Elaine, la figlia dei Robinson, a quel night club dove una spogliarellista gli rinfaccia che lei ce l'ha più grosse della Robinson. Quello è un segno per Benjamin che non avrà mai pace a stare con la signorina Robinson che tanto ama. Il film assume anche toni un pò dark (almeno secondo me), ad esempio quando Benjamin va a raccontare a Elaine il suo rapporto con la madre di quest'ultima e lui, all'uscita della stanza vede la madre di Elaine racchiusa in un angolino tutta bagnata e la macchina da presa si allontana sempre di più facenso sì che quella figura che dovrebbe essere grande rimpicciolisce tutt'a un tratto, prendendo le sembianze di un mostro maledetto in una villa che è una stanza. In quel momento la signora Robinson sta tentando di fa alleare con lei il sole. Ma in quel momento, se notate, è buio. E il sole, al buio, può solo e soltanto ricevere il protagonista.
Dustin Hoffman qui nel ruolo più bello da lui interpretato. Con uno sguardo perforante spiazza tutti gli altri attori e diventa un simbolo vero del cinema. Brave anche Anne Bancroft e Katharine Ross che interpretano rispettivamente La signora e la signorina Robinson. Basato sull'omonimo romanzo di Charles Webb.

Alla fine si ristabilisce il contatto di vita tra i due protagonisti. Benjamin interrompe il matrimonio di lei e insieme scappano in un autobus di passaggio. Lei vestita da sposa e lui da straccione. Tanti passeggeri a bordo che esprimono un infinità di frasi con solo due parole.
Silenzio assoluto.

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