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L'orgoglio degli Amberson

Regia di Orson Welles vedi scheda film

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La recensione su L'orgoglio degli Amberson

di full metal ale
8 stelle

Dopo “Citizen Kane”, Orson Welles scrive e dirige il suo secondo lungometraggio, tuttavia non compare nell’ottimo cast de “L’orgoglio degli Amberson” dove però spicca il fedele e bravo Joseph Cotten. Il film fu drasticamente tagliato dalla RKO pensate da 131 minuti a 88! Nonostante ciò è ugualmente stupendo e affascina grazie anche alla fotografia di Stanley Cortez. C’è da precisare che “L’orgoglio degli Amberson” non è “Quarto potere” non solo per l’impianto registico, qui molto più classico e meno visionario del precedente, ma anche e soprattutto per il modo con cui scorre (ugualmente lineare) la storia e gli avvenimenti. Certo lo sanno tutti che “Quarto potere” è un film perfetto e fare i paragoni è inglorioso, ma (purtroppo) non si può fare a meno di farli. Con questo non voglio sminuire la suddetta opera è che ci tenevo a precisare che Welles sembra quasi averlo realizzato in evidente antitesi a “Citizen Kane” come se fosse l'opera di un altro regista che, detestando il primo, volesse dargli una lezione di modestia. Comunque ci troviamo di fronte a un grande apologo sull’industrializzazione, sui tempi che cambiano e sulle persone che cambiano. Non a caso il fato (e non solo) serberà una dura lezione agli Amberson e a ciò che resta di loro. Inoltre la versione che ci è giunta include un debole finale girato da Freddie Flick a causa sempre del disastroso massacro della produzione a questa ingente opera wellesiana. Voto: 9.

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