Regia di Pietro Germi vedi scheda film
Capolavoro. Germi è stato il più grande narratore della commedia all'italiana, nella sua accezione più alta. Ha il ritmo del "Dottor Stranamore" (un film che sembra fatto oggi), divertimento e stupore in una commedia travolgente, con protagonisti, ambientazioni e comportamenti assolutamente veri, di un realismo che noi che abbiamo vissuto quell'epoca, possiamo testimoniare di assoluta, commovente aderenza. Tutti i personaggi sono eccezionali, a cominciare da un grandioso Sarò Urzì, vero padre-padrone di quelli di una volta, alla Sandrelli che, pur toscana, affresca una credibilissima figlia ribelle nel profondo Sud degli anni '60. Il padre che la sbatte in camera lanciandole un vaso da notte, nell'estremo tentativo di neutralizzarla, è indimenticabile. Ma anche il fratello ignavo e pavido, tratteggiato da Buzzanca, è fortissimo, come la sorella della Sandrelli che non capisce cosa sta succedendo realmente e alla fine si fa suora, è di un vero che ispira tenerezza. Ma anche tutti gli altri personaggi sono splendidamente tratteggiati, dalla madre ("Sarà un pò di riscaldo..") all'avvocato a caccia di appigli legali, al protagonista maschile da prendere a schiaffi con la sua ineffabile logica ("E' stata con me, quindi è puttana e non la sposo"), è un film che è un vero piacere ogni tanto rivedere, per ritrovare l'atmosfera di un'epoca e di un'Italia che, devo essere sincero, rimpiango a calde lacrime. E non credo sia solo una questione d'età.
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