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Il comune senso del pudore

Regia di Alberto Sordi vedi scheda film

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La recensione su Il comune senso del pudore

di maso
6 stelle

 

 

La pazza idea venuta ad Alberto Sordi di denunciare nel bel mezzo degli anni settanta la crescente voglia di sesso sbatacchiandola senza veli al cinema mediante un film è un esperimento che non funziona più di tanto, perchè sembra un'allegoria sulla società degli anni successivi in cui secondo lui la pornografia ha varcato i limiti della pubblica quiete e stritolato il decoro medio borghese ma in realtà ancora oggi che son passati più di trent'anni non si sono visti film nella sala grande del multisala giù in città in cui la contessa protagonista si fa cavalcare dal suo puledro o Maryl Streep che fa lady Chatterly chiudere il film prendendolo nell'orefizio anale con la benedizione dei membri dell'Academy, e ci mancherebbe pure! Io queste mitiche sequenze le ho viste eseguire da Cicciolina e Moana in VHS emaciate e pirateriche durante le mie seGHe a scuola nei lontanUi anni novanta, come è giusto che sia, è per questo che considero "Il Comune Senso Del Pudore" un filmaccio mal riuscito avente però a suo favore qualche battuta che va a segno oltre a molte chiappe scoperte fra le quali si erge il solco di Dagmar Lassander, grandissima gnocca teutonica sempre gradita al Maso nelle sue scorribande soft core anni settanta, è lei la protagonista dell'ultimo urticante episodio in cui un Noiret dall'insolito accento napoletano rischia il fallimento come produttore cinematografico perchè la sua star non ritiene che farsi sodomizzare in un film sia artistico, per farle cambiare idea urge intervento di esperti che la convincano del contrario.

L'episodio citato è l'ultimo in questione, più critico degli altri ma anche poco divertente, racchiude un incrocio finale di tutti i personaggi dei quattro episodi che commentano il film in questione in cui un premio Oscar lo prende in c... 

Il terzultimo vede la Cardinale moglie di un pretore di provincia nel nord est che censura anche le figurine dentro i formaggini ed è circondato da un paese di allupati che compra giornaletti sconci come SANDOKAZZO, LE SEGHE DEL FALEGNAME, NINI’ LINGUA D’ORO,  LE VIE ANALI, LEGAMI E FRUSTAMI, logicamente la voglia di ciauscolo artigianale travolge anche lei.                  

Il secondo è leggerino con Cochi poeta provetto assoldato da casa editrice milanese tutta al femminile in cui compare la leggendaria Silvia Dionisio che in me ha sempre un effetto SOL levante, non gli chiedon certo di fare l’Ungaretti della situazione ma piuttosto Larry Flynt all’italiana, qui la battuta migliore ce l’ha proprio Cochi che afferma timidamente  “Io sono di Bergamo”.                           

Il primo apre con il botto il film perché vede un Sordi attore al servizio di quello regista nuovamente al fianco di Rossana Di Lorenzo come in “Le Coppie”: questa volta Erminia per festeggiare l’anniversario di matrimonio vuole andare al cinema dopo 4 anni ma il giro dei teatri romani con Giacinto diventa una vera e propria porno odissea fra titoli ambigui come “Il Marchese”, “La Cavalcata”, “Il Romanzo Di Una Novizia”. L’atmosfera descritta da Sordi è quella di un cinema caciarone pieno di sigarette accese e borgatari felliniani che scoreggiano e sbraitano mentre ingroppate e chiappe scoperte sbucano dal grande schermo sul grande e poi sul piccolo schermo, si respira quest’aria malsana e francamente inverosimile di critica sociale troppo spudorata come nella lunga carrellata dall'autobus sui manifesti dei film che ricordano molto i classici soft core con la Guida e la Carati insegnanti e studentesse co e zinne ar vento innocentemente evasive e per niente pornografiche come Sordi vuol far trasudare, non è un caso che subito dopo lui è la sua signora vanno a vedere “La Nipotina”……eeeehhhh ma qui siamo alla porno pedofilia, con Erminia che va giù para in tre secondi netti ma fa in tempo a riprendersi per “La cavalcata” che le da anche un bello spunto nel momento di coricarsi con Giacinto. L’amoralità di “Il Comune Senso Del Pudore” ha contagiato anche me per cui la mia opinione piena di tette e culi ci può stare non la visione di questo film davvero trascurabile.

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